La scorsa estate abbiamo segnalato, sull’edizione cartacea de L’Etruria, come Via S.Croce, quella meravigliosa strada massicciata che da S.Margherita scende verso S.Cristoforo e Porta Montanina, fosse diventata una sorta di pista per ciclisti avventurosi. A cavallo di bici di ultima generazione con ruote poderose, questi maleducati centauri si sono visti spesso scendere a rompicollo con salti e sobbalzi su quell’antico percorso molto amato da turisti e visitatori, incuranti del rispetto che si deve a certi luoghi .
Un cartello all’inizio della via dispone il divieto di transito per i quadrupedi: forse si poteva temere che gli zoccoli incidessero le antiche pietre…non meno e non peggio dei volteggi acrobatici con atterraggi e planate! Ma purtroppo non basta. Camminando per Via S.Croce in questi giorni, l’osservatore attento potrà vedere come e quanto una delle “panchine” di pietra a lato della strada sia stata rovinata con rotolamento di grossi lastroni sul prato sottostante. Il danneggiamento non può che essere intenzionale, considerato il luogo, e di certo effettuato materialmente con un oggetto contundente.
Le foto lo documentano. In questa stessa parte di Cortona, oltre un secolo fa, sostò Henry James colpito dalla bellezza del paesaggio e incantato dalla processione devozionale che stava giungendo al santuario. Ogni passo fatto in questo percorso è un passo nella storia e nella fede. Gli stranieri che numerosi vi transitano con riguardo lo sanno benissimo. Si tratta del nostro patrimonio storico-architettonico che poi è la nostra risorsa primaria: rispetto e attenzione dovrebbero essere scontati. Ma evidentemente ci sono ancora molti passi da fare e molta maleducazione da combattere.
Isabella Bietolini