In una serata invernale particolarmente inclemente , ma in una Cortona avvolta dall’atmosfera prenatalizia, venerdì sera 20 dicembre 2019, L’Etruria e il Comune hanno reso omaggio al Vescovo Giuseppe Franciolini a trent’anni dalla morte.
Lo hanno fatto con una piccola, ma significativa carrellata di testimonianze orali sulla vita e la figura di un vescovo straordinario che, guidando la diocesi per quasi cinquant’anni, ha segnato e costruito tanta parte della storia del Novecento cortonese.
Una storia della nostra piccola patria che noi dell’Etruria, coadiuvati dall’attenzione fattiva e sinergica del sindaco Luciano Meoni, abbiamo voluto richiamare all’attenzione del popolo cortonese con un omaggio fatto in punta di piedi, messo su in meno di due settimane e organizzato alla buona, quasi da frati semplici francescani di medioevale memoria, in quanto fatto senza inviti e senza protocolli, ma solo di passaparola e di qualche annuncio sui social.
Insomma, una classica serata da amici cortonesi, che, a voce alta e pubblica, hanno voluto testimoniare affetto e gratitudine a "Giuseppe vescovo", ad un pastore buono, che tutelò Cortona nella tragedia della seconda guerra mondiale, che fece del suo episcopio una casa del popolo con porte e finestre aperte ai bisognosi, ai cortonesi e ai non cortonesi, ai figli cristiani e ai figli non cristiani, testimoniando, in tutti quei suoi lunghi cinquant’anni di magistero religioso, una fede ed una civitas da Papa Francesco ante litteram. Una fede che Franciolini però riprese volutamente da quel suo grande predecessore settecentesco Giuseppe Ippoliti che negli anni di carestia 1770-1772 regalò tutti i suoi averi ( vendendo anche tutta l’argenteria di Palazzo Vescovile) ai poveri contadini cortonesi, che morivano di fame mentre i ricchi e i comodi cortonesi di allora ( come ebbe a denunciare nella sua Lettera Parenetica) sguazzavano nel lusso e nell’indifferenza sociale.
Un evento improvvisato e costruito alla buona, ma con quel cuore romantico e pascaliano “che ha ragioni che la ragione non conosce”. Un piccolo evento che ha portato però Cortona a riandare in visita storica , seppur per solo due ore, nella Cortona cristiana, contadina ed umanista di quel Novecento che oggi non c’è più , ma che continua a vivere sottotraccia nel nuovo secolo della globalizzazione e del cosmopolitismo. Un evento che, con le sue testimonianze personali, veri e preziosi storytelling di quella cultura cristiana che sa guardare avanti con speranza, dialogo ed amore, ha gettato educatamente il sasso nello stagno dell’indifferenza di un consumismo neoliberista , che oggi tutto avvolge e divora.
In questo senso gli interventi del sindaco di Cortona, Luciano Meoni, del vicario diocesano, don Frabrizio Vantini, dell’arcivescovo emerito di Lucca , monsignor Italo Castellani, del direttore de L’Etruria, Enzo Lucente ( assieme a quelli di Mario Aimi, Isabella Bietolini, Ferruccio Fabilli, Andrea Franciolini, Roberto Saccarello, Carlo Roccanti,Rolando Bietolini, Marino Faralli,Don Ottorino Capannini, Don Ottorino Cosimi, Don Piero Becherini e di chi scrive) sono stati racconti, pagine di memoria cortonese che rimarranno oltre la serata. Racconti che cercheremo, lento pede, di pubblicare sul nostro giornale online, riprendendoli dai colleghi di Radio Incontri InBlu che li hanno trasmessi in diretta e che ringraziamo per questo loro importante lavoro giornalistico svolto in questa serata di inclemente inverno cortonese di Avvento 2019. Un grazie sentito che estendiamo anche al consigliere regionale Marco Casucci,all'ex-pertore di cortona Mario Federici, a padre Federigo Cornacchini del Convento di Santa Margherita, ai parroci di Cortona , don Simone Costagli e di Camucia,don Aldo Manzetti, presenti in Sala consiliare per tutta la durata dell'incontro. E , naturalmente,least but not last, a tutte le cortonesi e i cortonesi che hanno partecipato all'incontro.
Le foto qui pubblicate sono state realizzate dal camuciese Patrizio Sorchi.
Ivo Camerini