L’Etruria

Redazione

Gesù: via, verità, vita

L'omelia dell'arcivescovo emerito di Lucca, Castellani, nella messa di domenica 10 maggio per gli scouts cortonesi

Gesù: via, verità, vita

 

Come di consueto in queste domeniche  di Covid-19 anche ieri domenica 10 maggio l'Arcivescovo emerito di Lucca,Mons. Italo Castellani, ha celebrato messa via web per gli scouts cortenesi e le loro famiglie. Ecco gli appunti della sua omelia, che molto volentieri siamo onoarti di pubblicare. (IC )

Dal Vangelo di Giovanni

 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.  Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?  Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre” (Gv 14, 1.12).

Domenica scorsa Gesù si è presentato ai discepoli, quindi anche a noi, come il “Buon Pastore”: “Io sono il buon Pastore” (Gv 10-15). Oggi, nel Vangelo ascoltato, dice ai Suoi di essere “la Via, la Verità, la Vita”. Perché a Gesù sta tanto  a cuore rivelare chi Egli è?

Gesù conosce quanto sta passando sulla testa e sul cuore dei discepoli e, rivelandogli la Sua identità, desidera dargli speranza e sicurezza. Sente infatti i discorsi che stanno facendo tra loro, ne ascolta le domande e si rende  conto che nella loro anima stanno sorgendo dubbi, profonde preoccupazioni e interrogativi cruciali sul senso dell’ esistenza, quali: da dove vengo, che ci sto a fare nella vita, dove andrò a finire e, in particolare, ma vale la pena seguire Gesù?

A ben pensare sono le domande, gli interrogativi che ognuno di noi prima o poi si è posto, e su cui si ritorna  man mano che maturano le diverse stagioni della vita. Nessuno di noi, a questo proposito, si accontenta di essere e stare nella vita alla stregua di una “lettera” senza mittente (…da dove vengo?) e senza indirizzo (…dove sono diretto?) e, soprattutto, senza un contenuto, un messaggio (…chi mi scrive e, soprattutto, cosa mi si scrive di bello?). Una lettera siffatta è una semplice busta in bianco che, pur impostata, è destinata a vagare qua e là per un po’ e poi essere gettata al macero, quindi ad essere insignificante.

A partire da questa consapevolezza, come sappiamo dal Vangelo, Gesù si premura di rasserenare e rassicurare i Discepoli, dicendo loro più volte e in diverse occasioni: “Non temete”, “Non abbiate paura”(Lc 12, 4).  E, soprattutto, dice loro che  nessuno è capitato a caso nella vita, che l’ origine della vita è da Dio, che Dio è Creatore e Padre: “Quando pregate dite: Padre Nostro”. E, tornando all’esempio della “lettera” sopra fatto, Dio è Padre e Creatore: ecco il nostro mittente!

Gesù nel Vangelo ascoltato nella Liturgia di questa Domenica aggiunge di più: indica ai discepoli la meta della vita con questa promessa che è diretta a ogni uomo e  all’uomo di ogni tempo: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti…Io vado a prepararvi un posto” (Gv 14, 2). Dio è la meta della vita dell’ uomo e sempre stando all’esempio della lettera: ecco la nostra destinazione!

Gesù, attraverso i suoi gesti e le sue parole, conduce  gradualmente i discepoli a conoscere la Sua piena verità  di Figlio di Dio che, nel Vangelo di oggi, senza tanti giri di parole, è da Lui stesso così annunciata: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.  E’ così svelata loro,  e a ciascun uomo che nel tempo viene ad abitare la terra, non solo la sorgente della vita e la meta, ma la via da percorrere per vivere una vita buona, bella, beata.  Gesù “via, verità e vita” (Gv 14, 6): ecco la nostra strada!

Ripercorriamo passo a passo l’annuncio di Gesù: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”:

 

 

“Io sono la Via”.

La “Strada” è il simbolo più significativo per voi Scout: tant’ è vero che Il vostro saluto ed augurio è proprio “Buona Strada”!  Voi siete soliti incontrarvi  nella vostra “Sede Scout”, per le varie attività, ma la vostra sede più amata è proprio la” strada”: i Lupetti amano le “uscite” dalle loro “tane”; il Reparto gli attesi “Campi” invernali ed estivi; il Noviziato e il Clan la  loro “Route”.

In questo tempo di coronavirus, in cui tutti abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e stili di vita, a noi Scout manca la “strada”, il camminare insieme, in breve fare comunità, ove si sperimenta che ognuno ha bisogno dell’altro. In attesa delle nostre “Uscite”, Gesù viene oggi a ricordarci il significato del nostro fare strada, del nostro camminare insieme con Lui, dicendoci: “Io sono la Via”.

Gesù è la strada sicura per non smarrirci nella vita: una strada affidabile, sicura, battuta dalle orme di chi è passato ed è andato oltre, e che rassicura che non sei solo. Orme, quelle tracciate da Gesù, di amore e di libertà:-Per conoscere (amare, ringraziare… ) Dio Padre che ci ha creati;

-Per conoscere (amare, seguire…) Gesù che è la Via;

-Per conoscere  (amare, vivere bene…) con il Prossimo;

-Per conoscere (amare, custodire…) il Creato;

-Per conoscere (amare, arrivare…) a Casa, Dio.

“Io sono la Verità”.

Gesù non dice:”io conosco” la verità e la insegno,sono un dotto che ha una sua “dottrina sapiente”,  ho scritto un “ libro tra altri” da custodire in biblioteca.  Ma dice: “Io sono” la Verità!  La Sua “Verità” è quella ricevuta da Dio Padre e che Lui, Figlio di Dio, è venuto a testimoniarci: anzitutto che  il vero Volto di Dio è  quello di un  Padre ricco di misericordia; e che il volto dell’uomo, di ciascuno di noi, è davvero bello se assomiglia al Volto di Gesù, ovvero al suo modo di vivere “che passò sanando e facendo del bene a tutti coloro che incontrava” (At 10, 38).     Gesù è il testimone del Comandamento Nuovo: “Ama Dio e ama il prossimo” (Mt12, 28-34). La Verità è Gesù stesso  testimone della   “Legge dell’Amore”.

Baden Powell, fondatore dello Scoutismo, si è ispirato al Vangelo nello scrivere la Legge Scout” perché i giovani potessero crescere sani e sapienti.  La “Verità -ciò che è davvero buono e bello per la vita degli Scout e che voi avete scelto quando avete fatto  la “Promessa”-  aiuta un giovane ad educarsi e crescere secondo la “Legge dell’Amore”,  che Dio  da sempre ha scritta nel cuore dell’uomo. Mentre accogliamo Gesù che ci dice “Io sono la verità per le tua vita”, facciamo memoria della nostra Promessa e della Legge Scout che ci rendono persone “ Vere”, cioè buone e belle: di persone così ha urgente bisogno l’umanità!

Per chi partecipa alla nostra S. Messa e non conosce da vicino lo Scoutismo, per noi Scout farne memoria:

La Promessa Scout: “Con l'aiuto di Dio prometto  sul mio onore  di fare del mio  meglio: per compere  il mio  dovere verso  Dio e verso il mio  Paese;  per aiutare gli altri in ogni circostanza; per osservare  la  legge scout”.

La Legge Scout: “La guida e  lo scout: 1. Pongono  il loro  onore nel meritare fiducia; 2. Sono leali; 3. Si  rendono utili e aiutano gli altri; 4. Sono  amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout: 5. Sono  cortesi; 6. Amano   e rispettano la natura:7. Sanno  obbedire; 8. Sorridono e  cantano    anche nelle difficoltà; 9. Sono  laboriosi ed   economi;10. Sono  puri di pensieri parole e  azioni”.

“Io sono la Vita”

Nella Bibbia -soprattutto nei Salmi. che sono la preghiera dell’ uomo antico-  troviamo diffusa questa richiesta di vita, la supplica più gridata  dal popolo d’Israele: “Signore, fammi vivere!” (Sal 142, 11). Questo grido , in ogni tempo e in ogni luogo, emerge continuamente dal cuore dell’uomo, anche dal nostro cuore. La risposta al “grido-preghiera” dell’umanità “nella pienezza del tempo” (Gal 4,4) è Gesù: “io sono la vita…  Sono venuto perché abbiate la vita” (Gv 10, 10). Gesù è la risposta definitiva ad ogni forma di morte che circuisce continuamente e nel modo più imprevisto l’umanità. Basti pensare in questo tempo di pandemia e  alle espressioni di “morte” che ci hanno assalito improvvisamente: solitudine, disoccupazione, impoverimento, paura, rabbia, incertezza per il futuro… Anche se a tutto questo sta  facendo riscontro  la riscoperta di aspetti positivi della vita stessa che avevamo un po’ dimenticato o messi da parte: la consapevolezza del senso del limite, una vita meno frenetica e il bisogno di correre di meno, una nuova relazione con le persone e con la natura, il gusto delle cose semplici della quotidianità, il desiderio di ricominciare in una  novità di vita…

“io sono la Vita”, ci dice Gesù. “Vita”, a ben pensare è tutto ciò che possiamo mettere sotto questo nome: futuro, amore, casa, famiglia, comunità, amici, festa, desideri, abbracci, generare vita, in definitiva “Pasqua”…

Il segreto per una vita siffatta, piena e degna di essere vissuta, che viene da Gesù e fatto proprio dall’Apostolo Paolo, è il seguente: “ Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” ( Gal 2, 20). Ovvero: più Vangelo entra nella mia vita, nella mia mente e nel mio cuore, più sono vivo, più sto bene con me stesso e con il prossimo. Una vita così val la pena di essere vissuta, è  davvero vita!

Voi Scout indossate e siete riconoscibili dalla vostra bella “divisa”: camicia celeste chiaro, pantaloni corti di velluto blu scuro, foulard a doppio colore rosso blu… Voi andate fieri della vostra divisa, che non deve mai mancare nei momenti “ufficiali” e, come i vostri Capi continuamente vi ricordano, dovete tenere sempre in ordine. La “divisa” vi rende riconoscibili, ogni volta che la indossate vi ricorda  e rinvia -anche  a chi vi incontra-  alla Vostra “Promessa Scout” e alla fedeltà alla  “Legge dell’ Amore” di Gesù: più la “Promessa Scout” e  la “Legge dell’Amore” di Gesù entrano, trovano  dimora nel vostro cuore, più la vostra vita sarà buona e bella, e ognuno di voi parteciperà secondo il motto scout a “ rendere il mondo migliore di quello che abbiamo trovato”. In questa direzione con Baden Powell Vi auguro, insieme ai vostri Genitori e ai vostri Capi Scout, “Guida da te la tua canoa”!

+Italo vescovo