In questi giorni abbiamo letto della proposta avanzata da Fratelli d’Italia di far subentrare Estra S.p.a. nella compagine sociale di Nuove Acque S.p.a., rilevando le quote degli attuali soci privati. Estra, presieduta da Macrì, uomo della destra aretina, sarebbe quindi pronta ad entrare nel mercato dell’acqua di Arezzo e della Valdichiana senese.
Come M5S da sempre ci battiamo per la completa ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e proprio per questo non possiamo che essere contrari a questa proposta, visto che Estra si appresta a compiere il salto della quotazione in borsa.
Il progetto di quotazione in borsa di Estra S.p.a., ad oggi di proprietà dei Comuni delle province di Arezzo, Siena e Prato, è noto ormai da molti anni ed è stato inizialmente proposto ai Comuni proprietari quando ancora la Società era guidata dai vertici nominati dal PD aretino. L’idea della quotazione piace comunque anche ai nuovi vertici nominati dalla destra aretina capitanata dal sindaco Ghinelli. Secondo chi promuove l’ingresso di Estra nel capitale di Nuove Acque che dovrebbe subentrare agli attuali soci privati, questa operazione significherebbe “ripubblicizzare il servizio idrico”. Secondo il M5S questa è solamente una presa in giro per coprire i veri interessi di Estra nella gestione dell’acqua.
Con un’azienda quotata in borsa nel capitale sociale la situazione non cambierebbe affatto, e Nuove Acque continuerebbe ad essere una società misto pubblico privata, dove la componente pubblica sarebbe succube del socio privato come si è dimostrata fino ad oggi nei confronti di SUEZ e ACEA.
Il M5S propone invece di far scadere la concessione al termine attuale senza concedere proroghe come invece è stato richiesto, per poi affidare il servizio ad una società pubblica al 100%.
Tutto questo potrebbe addirittura trasformarsi in una vera e propria truffa ai danni degli utenti, se Estra entrasse nel capitale di Nuove Acque prima della quotazione in borsa per andare a quotarsi successivamente. Significherebbe letteralmente mettere l’acqua aretina in borsa, con tutti i rischi che ne conseguono.
Concludiamo che, al contrario di quanto sostiene Fratelli di Italia in una sua recente e fantasiosa nota stampa, non c’è alcun conflitto interno al M5S sul tema dell’acqua e che noi abbiamo le idee molto chiare: vogliamo un servizio idrico pubblico al 100% e non tolleriamo chi cerca di prendere in giro i cittadini, come invece dimostra la destra aretina che vorrebbe dare l’acqua in pasto al mercato finanziario e far credere di averla ri-pubblicizzata.
M5S