E così, il centro storico di Cortona, con il suo drammatico calo demografico e la sua mancanza di luoghi di ritrovo, oggi non ha più il CIRCOLO OPERAIO, non riesce ad utilizzare gli spazi del VECCHIO OSPEDALE e non avrà più nemmeno l’OSTELLO per la gioventù, orgogliosamente messo in vendita dall’attuale Sindaco.
L’OSTELLO S. MARCO, è stato aperto il 1 aprile 1978, grazie alla scelta lungimirante dell’Amministrazione Barbini con l’obiettivo di allargare gli orizzonti del turismo cortonese e favorire il turismo giovanile, un turismo ricco di interessi e contenuti culturali. Fu affidato in gestione all’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, con un contratto di comodato. Negli anni l’Ostello ha ospitato quasi un milione di turisti (gruppi e famiglie) provenienti dall’Italia e dal mondo intero, che hanno conosciuto Cortona ed il suo territorio e l’hanno fatto conoscere oltre a creare relazioni tra ospiti ed ospitati. L’Ostello aveva un centinaio di posti letto, apriva da marzo ad ottobre anche se in realtà ospitava anche nei periodi invernali quando l’Università di Alberta programmava corsi fuori stagione.
Ovviamente, Covid permettendo, l’Ostello era il luogo ideale per accogliere il “turismo lento”, contrapposto a quel turismo di massa e di consumo di cui Cortona ne lamenta la tracotanza. Era la leva su cui spingere per risollevare le sorti del nostro centro storico, rilanciare Cortona in un panorama turistico internazionale.
Centro storico e turismo: voci fondamentali nello sviluppo di tutto il nostro comune.
Ma no, si preferisce vendere, c’è bisogno di far cassa per eseguire demagogici interventi (forse) che diano visibilità immediata, magari investendo soldi pubblici su terreni di proprietà privata ancorché legati ai ricordi della nostra infanzia.
Nel ’78 l’inaugurazione dell’Ostello apriva PROSPETTIVE PER IL FUTURO alle nuove generazioni. Oggi quelle prospettive vengono chiuse, azzerate, smantellate, utilizzate per l’effimero tornaconto dell’attuale amministrazione.
In un momento storico in cui sarebbe fattibile trovare le risorse necessarie per il recupero e per il rilancio del centro storico, una Giunta miope, incapace di prevedere la ricaduta positiva che questo tipo di turismo potrebbe portare nell’economia reale del nostro comune, vende.
Vendere, è senz’altro più facile e senza dubbio più comodo che progettare e gestire un bene pubblico.
Ma siamo tutti complici se non ci opponiamo.
Il Circolo di Rifondazione Comunista di Cortona