Santa Chiara 2.0. Con la sessione autunno-inverno si apre una nuova stagione del college americano che da circa 30 anni, il prossimo anno si festeggiano i 3 decenni, ha individuato nel paese castiglionese il luogo ideale per svolgere i corsi fuori dalle università. “La scelta di Castiglion Fiorentino fu fatta direttamente dai ragazzi dell’epoca che al loro arrivo furono calorosamente accolti dalla cittadinanza” ricorda Sharon Jones amministratore dell’Italart e consulente dell’A&M University che aggiunge “vogliamo rimanere a Castiglion Fiorentino per noi non è cambiato nulla”. Per questo periodo, in attesa di un piano risolutivo per gli interventi per la messa in sicurezza dell’edificio, sono state temporaneamente opzionate “come già successo in passato, strutture dislocate nel territorio” afferma Sharon Jones. Gli studenti americani arrivarono a Castiglion Fiorentino negli anni ottanta grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco, Girolamo Presentini, e di Paolo Barucchieri, il professore fiorentino di nascita ma americano di adozione, che aveva individuato nella cittadina castiglionese il luogo ideale per far conoscere la storia, l’architettura e l’arte italiana ai giovani studenti statunitensi. L’ex palazzo della Gioventù Italiana del Littorio, poi sede del collegio femminile Santa Chiara per le figlie degli italiani all’estero, dunque, rinacque a nuova vita negli anni 80 con la firma tra l’amministrazione comunale e i vertici dell’A&M University. “Da parte dell’A&M University c’è la volontà di sviluppare progetti per il futuro proprio a Castiglion Fiorentino” sottolinea il professor Abel Abbott, coordinatore del progetto Santa Chiara. Sono arrivati ieri e ci rimarranno per alcuni mesi i 70 studenti americani mentre sono già stati predisposti gli arrivi per la prossima primavera anche da parte dell’università cinese. “La presenza delle università straniere per noi castiglionesi è anche una fonte di arricchimento culturale” afferma Massimiliano Lachi, assessore alla Cultura.
“Per noi, il college Santa Chiara è un bene strategico, tant’è che abbiamo scelto di toglierlo da quelli definiti ‘alienabili’. È una struttura che nasce a favore della collettività, luogo di storia e di cultura prima per giovinette ed ora per studenti stranieri. Un ringraziamento a Sharon, Garnett e a tutti i professori, coordinatori e direttori delle Università che hanno scelto e scelgono ancora oggi Castiglion Fiorentino come sede per i loro corsi universitari” conclude il sindaco Mario Agnelli.