Il cinque luglio Graziella Cocchi Guiducci ha compiuto cento anni. Un traguardo che in tempo di covid-19 vale doppio e che per Cortona rappresenta una bella notizia. Una bandiera da sventolare in alto come inno alla vita in momenti così difficili e di grandi preoccupazioni.
Graziella , figlia primogenita del cortonese Guglielmo Cocchi, appassionato pittore, filatelico e numismatico, che fu professore di disegno e bella calligrafia, nonché impiegato comunale, nacque il 5 luglio 1920.
A ventidue anni, in piena seconda guerra mondiale, si sposa con Alessandro Guiducci, nato nel 1913 e morto nel 1977. Dal matrimonio nascono Paolo e Guido, oggi settantenni cortonesi conosciuti e stimati da tutti che, pur nel rispetto delle regole imposte dalla pandemia coronavirus, hanno festeggiato con grande amore filiale il primo secolo di vita della loro mamma.
Appresa in ritardo la notizia dei cent’anni di Graziella , ho incontrato Paolo e Guido , con cui da diversi anni ho rapporti di amicizia e stima, che così (dopo aver chiesto di trasmettere i miei auguri alla loro mamma) me l’ hanno descritta: “Mamma Graziella è una vera, sincera amante di Cortona dove è sempre vissuta e vive. Si è costantemente dedicata alla famiglia, di cui ha fatto il principale scopo della sua vita e ha trasmesso a noi figli questo suo grande amore per la nostra antica e unica città. Il suo modo di vivere si è identificato con quelle abitudini che Cortona ha consentito fino pochi decenni fa, quando la vita era meno frenetica, anzi permetteva tempi da dedicare alle relazioni umane. Relazioni che si vivevano in modo semplice, trascorrendo il tempo libero nel silenzio parlante di Rugapiana o negli spazi consueti come il bar o il Parterre. Insomma nella vita semplice, ma piena di valori e di cose d’altri tempi. Questa sua vita di relazioni composte e ricercate è stata lo stile di vita della nostra cara mamma. Chi ha conosciuto la Graziella la ricorda, infatti, elegante in ogni circostanza: capelli sempre a posto, colori sempre in armonia tra loro, vivace nei modi, ma mai sopra le righe. Insomma, una cortonese vera del Novecento il cui esempio segnaliamo volentieri, attraverso L’Etruria, con amore di figli devoti, non solo ai nostri nipoti , ma a tutti i giovani cortonesi di oggi”.
Il nostro giornale si unisce volentieri alla gioia e felicità di Paolo, Guido (e dei nipoti ) ed invia alla loro mamma centenaria un sentito: “Tanti auguri, Graziella, per il secondo secolo di vita”.
Ivo Camerini