Tra gli appuntamenti in agenda per l’inizio del nuovo anno, l’Amministrazione Comunale di Montepulciano ha anche la formazione del gruppo di lavoro che porterà alla nascita di un bio-distretto.
Il progetto fa parte del programma della Giunta-Rossi, riconfermata dopo le Elezioni Amministrative 2014, ed ha visto già alcuni incontri tra l’Assessore Michele Angiolini, che ha la delega all’agricoltura, le associazioni di categoria e altri partner di settore.
Inoltre lo stesso Sindaco Andrea Rossi ha incontrato alcuni rappresentanti del mondo agricolo, dell’associazionismo (per prima, Legambiente) e del gruppo di privati che sostiene il progetto e nell’occasione ha ribadito il forte impegno del Comune, pronto non solo a ricoprire un ruolo di coordinamento ma anche a supportare la costituzione dell’associazione ed a sostenere iniziative che promuovano le produzioni agricole e gli allevamenti biologici.
“Il bio-distretto di Montepulciano non rappresenta né una forzatura né una novità per i nostri produttori ed allevatori” afferma il Sindaco. “E’ sempre più elevato il numero delle aziende agricole (a partire da quelle vinicole) che aderisce ai protocolli biologici ed ancora più ingente la massa rappresentata da quelle che, con esperienza e passione, operano nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale, eliminando gli agenti chimici ed offrendo ai consumatori prodotti freschi, genuini, salutari e perfettamente in linea con le secolari tradizioni del territorio”.
Secondo stime comunicate dai partner privati del progetto, in Valdichiana Senese le aziende certificate biologiche sono già oltre 150 ed il numero di quelle che nel solo territorio di Montepulciano hanno avviato la conversione verso questa modalità produttiva è recentemente raddoppiato.
“La certificazione biologica è anzitutto un marchio di qualità importantissimo per i nostri prodotti, ai quali fa acquistare competitività su un mercato sempre più attento a questi valori: il bio-distretto è un’opportunità imprenditoriale seria, concreta e il Comune intende sostenerla” fa notare l’Assessore Angiolini. “E’ poi una filosofia, un’impostazione lavorativa che riduce al minimo l’impatto ambientale dell’agricoltura e dell’allevamento, contribuendo alla salvaguardia del territorio; presenta, infine, un profilo culturale non indifferente. Una terra “non sfruttata” ma, al contrario, rispettata – sottolinea Angiolini – diventa la bandiera di un territorio eco-sostenibile ed un elemento di attrazione per il turismo culturale, naturalistico ed enogastronomico”.
Il percorso suggerito dall’Amministrazione Comunale, e condiviso dagli altri partner, vede coinvolti tutti i soggetti che fino ad oggi hanno promosso questa progettualità. Il primo passo sarà la redazione dello statuto dell’associazione; poi si passerà alla formazione della stessa a cui le Istituzioni, gli imprenditori e le componenti sociali interessate potranno volontariamente aderire. L’obiettivo è formare in partenza una massa critica significativa che dia forza al progetto.
“Il bio-distretto non comporterà ulteriori adempimenti per le aziende – conclude il Sindaco – ma vuole rappresentare principalmente un’opportunità, anche in vista della storica innovazione rappresentata dall’arrivo dell’acqua dalla diga di Montedoglio. Il Comune si impegnerà infine per favorire la ricerca di nuovi sbocchi di mercato”.