Ho avuto la fortuna e l’onore di essere amico di Pierre Carniti. Ho avuto l’onore e l’onere di essere stato chiamato a ventotto anni tra i suoi collaboratori alla Cisl. Dapprima al giornale ufficiale della Confederazione , Conquiste del Lavoro di cui egli era direttore; poi tra i suoi collaboratori politici quando mi affidò il compito di costruire l’Archivio storico Cisl collegato agli uffici della Segreteria generale. Da quel lontano 1978 siamo rimasti sempre in proficua amicizia e grande sintonia culturale di umanesimo cristiano, di sindacato e di politica fatta di ideali, di valori , di servizio alla persona, al fratello lavoratore, al cittadino onesto e democratico: insomma di costruzione civile e sociale del fondamentale, ma minoritario fronte dei diritti negati e dei doveri dimenticati.
Devo a lui davvero tanto, compreso il fatto che nel 1979, nella nostra Basilica di Santa Margherita, fu testimone delle mie nozze con Fiorella , cui nel suo ultimo pubblico discorso tenuto a Roma il sei dicembre 2016 alla presenza del Presidente della Repubblica, volle rivolgere un fraterno elogio per il suo libro sulla cultura dei classici greci e romani, che egli paragonò agli Adagia di Erasmo. Quell’Erasmo che tanto amava e conosceva in tutto il suo complesso pensiero e la cui collezione di libri originali , tramite il sottoscritto, l’anno passato ha voluto donare alla nostra Biblioteca comunale, affinché sia di formazione ai giovani cortonesi di oggi e di domani.
Pierre , figlio di famiglia operaia cremonese con sei figli e nipote della grande poetessa Ada Merini, ha visto sempre l’impegno sindacale e politico come un’arte nobile al servizio dei cittadini più deboli, degli esclusi, dei senza voce e oggi noi cortonesi siamo fieri di avere tra i tanti tesori del patrimonio della nostra Accademia Etrusca anche le sue carte politiche e sindacali personali , che ci donò nel giugno 2015.
Ieri sera quando alle cinque mi è arrivato il Whatsapp di sua sorella Flo , con cui in questi ultimi cinque mesi di grave malattia di Pierre mi sono sentito quasi quotidianamente, le lacrime mi sono scese copiose, come se avessi perso un fratello. Il suo telegrafico, semplice “Pierre ci ha lasciati” è stato un fulmine a ciel sereno: ancora la settimana passata speravamo che anche questa volta Pierre restasse con noi, soprattutto perché il trenta maggio, tramite suo figlio Pierre Junior, aveva inviato una gran bella lettera ai giovani del Centro Studi Cisl di Firenze.
Ma al di là del dolore personale per la morte di un grande italiano, che mi ha sempre tenuto come un suo fratello minore, desidero riassumere per i nostri lettori la sua ampia biografia di sindacalista e di politico all’antica.
Pierre Carniti , leader sindacalista italiano ed europeo, nasce a Castelleone ( Cremona) il 25 settembre 1936. Il suo impegno nel sindacato si ufficializza nel 1956 con la partecipazione al Corso lungo per dirigenti sindacali, tenutosi in quell’anno al Centro studi della Cisl. Nel 1957 comincia la sua azione sindacale come operatore nella zona industriale Sempione di Milano. In questa città è protagonista della mobilitazione per l’affermazione della contrattazione articolata nei primi anni sessanta del Novecento. Già nei primi anni di quel decennio è dirigente di spicco della Fim-Cisl milanese, di cui diviene segretario generale nel 1959. È tra i promotori delle prime esperienze unitarie tra i sindacati metalmeccanici. Storica è rimasta quella del “Natale in piazza” del 1960. Nel 1965 entra nella segreteria nazionale della Fim-Cisl, che allora ha la sua sede a Milano. Ne diviene segretario generale nel 1967. Nel 1969 entra in Segreteria nazionale della Cisl, ma ne uscirà dopo pochi mesi per tornare alla Fim e rientrarvi nel 1974. Insieme a Luigi Macario, in quegli anni, è leader della componente che vincerà il congresso del 1977. E’ dello stesso anno la sua elezione a segretario generale aggiunto. Dal 2 maggio 1979 al 19 luglio 1985 è Segretario generale della Cisl. Nel 1983 è il sostenitore dell’”Accordo Scotti”e nel 1984 è il più tenace protagonista dell’"accordo di San Valentino” (14 febbraio 1984) sulla scala mobile. Nel luglio 1985 dopo il vittorioso referendum sulla scala mobile, che conferma il decreto uscito dall’accordo di San Valentino, lascia la Cisl. Il X Congresso della Cisl, tenutosi a Roma sempre nel luglio 1985, lo nomina membro a vita del Consiglio generale della Cisl. Un onore toccato solo a lui e al fondatore della Cisl,Giulio Pastore.
Dal 1989 al 1999 è senatore e deputato europeo per due legislature, prima per il Partito Socialista Italiano, poi come indipendente nelle file dei Democratici di Sinistra. Nel 1993 è con Ermanno Gorrieri fra i promotori del Movimento dei Cristiano Sociali che poi confluirà nel Partito democratico italiano. Negli anni Novanta del Novecento presiede la Commissione sulla povertà e, dal 2007 al 2009, la Commissione sul lavoro in Italia (interistituzionale tra Camera, Cnel e Senato).
Sia nell’ambito sindacale sia in quello politico, Pierre Carniti ha sempre dedicato molta attenzione alla comunicazione e in questa direzione ha promosso importanti riviste come Dibattito Sindacale, Il Progetto, Bianco e Rosso, Eguaglianza & Libertà.
Pierre Carniti è stato autore di molti libri di cui segnalo alcuni, invitando i nostri giovani a fare un salto nella nostra biblioteca comunale per leggerli: “ Più potere per cambiare la condizione operaria” (1969); “ Remare contro corrente” (1985) , “ Era il tempo della speranza” (2001); Noi vivremo del Lavoro (1996); La società dell’insicurezza (2001); Passato prossimo(2004); Siamo nel Pantano.Idee per uscirne (2011);La risacca ( 2013). Naturalmente per coloro che volessero andare alla fonte delle sue idee per una conoscenza diretta attraverso i suoi scritti giornalistici segnalo le sue riviste: Dibattito sindacale, Ragguaglio metallurgico, Bianco&Rosso, Eguaglianza&Libertà, il settimanale Conquiste del Lavoro ( decenni 1960- 1990) e l’importante lettura del volume del 2016 di Edizioni Lavoro: Pensiero, azione, autonomia. Saggi e testimonianze per Pierre Carniti, a cura di Mario Colombo e Raffaele Morese, Roma 2017,pp.450). E , per chi vuole , anche il mio libricino del 2017, “Conoscere Pierre Carniti”.
In estrema sintesi, Pietro Secondo Carniti ,detto Pierre ,è un’icona cislina di primo piano, un mito sindacale per quelli della mia generazione. Dai campi, dalle terre delle Bodesine alla metropoli industriale di Milano, ai palazzi politici di Roma e di Bruxelles, Carniti è sempre rimasto dalla parte dei lavoratori e degli ultimi, di coloro che non hanno voce. Questo infatti il filo d’Arianna del cammino sociale ed umano di Pierre Carniti, che ad ottantun anni ci ha lasciati per il misterioso viaggio della morte.
Nel sindacato e nella politica Carniti è stato antiguicciardiniano. Egli infatti non si è mai mosso per “convenienza del suo particolare” , ma sempre per idealità e concreta serietà ed onestà del pensare e del fare a vantaggio del bene comune, dell’interesse generale.
Mitiche sono rimaste alcune sue scelte: come quando rinunciò alla Presidenza della Rai, pur di non venir meno ai suoi principi. Oppure come quando dopo un discorso all'annuale Forum Ambrosetti , avendo avuto il rimborso spese vive dal sindacato, girò l'assegno del compenso ad un istituto di cultura, comunicandolo con lettera allo stesso presidente del Forum. Oppure come quando, nel 1983, contro uno sciopero corporativo di alcuni medici ospedalieri, scrisse al Presidente del Consiglio chiedendogli a nome della Cisl di precettare quei lavoratori che stavano mettendo in serio pericolo la salute degli ammalati, cioè dei cittadini italiani più deboli.
In questo suo fare e teorizzare l’azione sindacale, egli, a buon diritto, va considerato uno dei maggiori giganti italiani della cultura cristiano- sociale del cattolicesimo democratico e del socialismo democratico; assieme a Giulio Pastore a Ferdinando Santi , a Riccardo Lombardi a Sandro Pertini, aDossetti , a Lazzati, a La Pira ad Aldo Moro e ad Amintore Fanfani.
Carniti ,insomma, è stato non solo un protagonista della storia contemporanea d’Italia, ma soprattutto un appartenente alla non numerosa schiera dei testimoni che nel proprio tempo vivono le proprie idee. Uno dei testimoni che, anche nelle stagioni da penne di pavone come la presente, “hanno seminato pur senza la certezza della mietitura”.
Carniti in questi ultimi anni, quasi vox clamantis nel deserto, è stato con grande forza etica il principale esponente della minoritaria schiera delle persone che hanno sentito che le emarginazioni, le violenze, le sopraffazioni, la disoccupazione sono “cimiteri sotto la luna”, che “chiedono conto ad ognuno della qualità del proprio vivere”.
Negli ultimi anni ho avuto tante belle e profonde chiacchierate, tanti dialoghi con Pierre . Mi ha insegnato altresì che , per chi ha fede, anche dopo la vita terrena, nella Luce del Cielo ci saranno tante e ancora più profonde chiacchierate e dialoghi … Grazie di tutto. Il mio saluto oggi è quello di un mese e mezzo fa a casa tua: Ciao, Pierre!
Ivo Camerini
PS: Nella foto Pierre nella sua casa romana con il nostro sindaco Francesca Basanieri e me, allorché andammo a consegnargli il Premio della Civiltà Contadina, che causa malattia non era potuto venire a ritirare in Cortona.