L’Etruria

Redazione

Commemorazione in ricordo di Luciano Pellegrini

Commemorazione in ricordo di Luciano Pellegrini

Carissimo Luciano,

si avvicina la ricorrenza del 30 ottobre: sono passati due anni da quando ci hai lasciati. Due anni fa Qualcuno lassù ha pensato bene che aveva bisogno di te per portare avanti le sue iniziative, e ti ha richiamato nel suo Regno. Sono certo che ti ha immediatamente messo in servizio, e tu, al tuo solito, ti sei messo in azione, partendo come un bulldozer.

Immagino che il Padreterno sia rimasto meravigliato del tuo attivismo, e che più volte tu Lo abbia interrotto e distratto da altre attività con la tua assiduità nel riferire i risultati del tuo lavoro e nel chiedere ulteriori disposizioni. E non mi stupirei se qualcuno dei Suoi collaboratori più antichi e qualificati abbia guardato al tuo attivismo con un po’ di gelosia, e anche di invidia!

Nonostante i tuoi impegni, sono certo che avrai trovato il tempo di dare un’occhiata al mondo che hai lasciato e alle persone e alle cose che hai tanto amato.

In primo luogo la famiglia; poi gli amici più stretti e le persone che hai aiutato, molte delle quali grazie a te hanno ottenuto una qualità di vita migliore, e a volte addirittura la stessa vita: gesti d’amore che restano in eterno.

Avrai anche guardato la tua ONLUS “Amici di Francesca”, e noi che siamo rimasti cercando di proseguire la tua opera.

Ti sarai accorto che ci manchi moltissimo. Ci manchi innanzitutto come persona; ci manca la tua amicizia fraterna, i tuoi consigli, i tuoi richiami, frequenti ma fecondi di risultati.

Ci manca la tua capacità organizzativa. Ci manca il tuo attivismo, la tua voglia di ottenere anche l’impossibile. La tua arma era la fiducia cieca nella Provvidenza. Armato solo di questa, cercavi e spesso ottenevi soluzioni insperate e imprevedibili, come possono testimoniare tutti quelli che ne hanno ottenuto beneficio. E avevi la capacità, unica e insostituibile, di raggiungere chiunque avesse la possibilità di risolvere i problemi dei tuoi ammalati, e di insistere fino a ottenerne la collaborazione.

Tutto questo per portare a termine quella che avevi scelto come missione: l’aiuto al malato in difficoltà. Cioè a quella particolare categoria di ammalati a cui non basta, per vari motivi, l’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale: o perché stranieri, o perché soli, o socialmente indifesi, o fragili; o perché affetti da quello che è il paradigma del malato in difficoltà: le malattie rare.

Come hai potuto vedere, nonostante la tua assenza abbiamo continuato il lavoro. Ma la tua mancanza ha aperto fra noi un grande vuoto; e di fronte a ogni scelta e a ogni difficoltà sorge spontanea la domanda: ma che avrebbe fatto Luciano?

Il lavoro continua, e prosegue il messaggio di solidarietà umana: messaggio dal valore inestimabile, che tu hai lanciato e fatto crescere per anni, divenendone testimone con la tua vita e il tuo esempio, e trascinando tutti noi.

Però, come avrai capito, da soli non possiamo farcela. Occorre che tu continui a sorvegliarci, ad assisterci e magari ogni tanto a sgridarci; e soprattutto che ti adoperi perché la Divina Provvidenza non ci abbandoni.

Ciao, Luciano. E grazie di tutto.

Il 30 ottobre, alle ore 17, presso la chiesa del Calcinaio, commemoreremo Luciano con una S. Messa e con l’inaugurazione di una targa in sua memoria.

                                                                                   Gli amici di Luciano della ONLUS “Amici di Francesca”