Essere Donna.
Cosa significava esserlo ieri, è noto.
Era difficile vivere per le nostre bisnonne, conosciamo tutti le condizioni restrittive alle quali erano costrette a prescindere dal loro personale stato sociale o patrimoniale. Lo leggiamo nelle vecchie riviste, lo guardiamo osservando gli scatti ottocenteschi, lo studiamo nei libri di storia.
E’ noto come e quanto gli Antichi Romani e Greci fossero maschilisti, meno noto, invece, come non lo fossero gli Etruschi. Nel periodo della pittura caravaggesca la fanciulla Artemisia Gentileschi, una grande artista dell’epoca, non aveva il diritto di accedere alla formazione pittorica dei colleghi maschi pur dimostrando enormi capacità già dal suo settimo anno di vita. E poi quante scoperte scientifiche sono state attribuite al mondo maschile perché era impensabile che una donna potesse frequentare l’Università, figuriamoci Medicina!
Racconto di mia nonna che negli anni “20 dello scorso secolo fosse ritenuta troppo audace perché indipendente, perchè insegnante elementare e perché si era fatta tagliare i capelli a “caschetto”.
In verità era una donna forte che quando ha perso contemporaneamente i propri genitori per l’epidemia della spagnola ha cresciuto da sola i suoi fratelli più piccoli.
Dimenticavo è stata anche campionessa di tiro alla pistola!
Cosa significhi invece Essere OGGI Donna lo proviamo direttamente sulla nostra pelle.
Le problematiche sono molteplici e diverse per la condizione femminile in considerazione dell’emisfero in cui vive. Rispetto ad altre realtà noi europee abbiamo lottato in un recente passato per raggiungere la parità dei diritti e delle pari opportunità con gli uomini. Forse siamo persino apparse ridicole, sicuramente fastidiose se non addirittura pericolose agli occhi del potere maschile.
Ma la strada è ancora lunga e si presenta insidiosa, tanto da avere grandi difficoltà a mantenere i diritti acquisiti, figuriamoci di nuovi.
Percepiamo stipendi più bassi rispetto ai colleghi maschi svolgendo le stesse mansioni, sono le donne che subiscono per prime i licenziamenti e quando riusciamo a entrare in un’avvincente competizione di carriera siamo costrette a lavorare più degli uomini perché nel mondo femminile nulla è dato per scontato, semmai: Solo Concesso!
E’ dimostrato quanto la Donna sia in grado di Studiare e Lavorare Bene per lo meno pari all’Uomo!
Le mie non sono riflessioni da “passato femminismo” sono constatazioni purtroppo calcolate e ricavate da studi statistici.
Le Quote Rosa poi si stanno dimostrando “Il Contentino” per tenerci buone quando sappiamo quanto valga il riconoscimento meritocratico.
Ma la cosa che mi fa veramente orrore oggi è constatare come molte responsabili giovani donne italiane vivano quanto sia Difficile scegliere di poter essere Madri. Per poche cesserebbe la possibilità di ambire ai vertici aziendali, per molte mantenere il precario posto di lavoro. Rispetto a ieri sono poche le privilegiate che godono di contratti a tempo indeterminato in grosse società con solidi bilanci e non soggette a licenziamenti.
La crisi del Lavoro in Italia, non tutelando sufficientemente la Donna, la colpisce e l’intera nazione si inaridisce.
Il nostro calo demografico è una certezza, allora si deve mettere in moto una più forte azione per non pregiudicare il diritto alla “Leonessa Italiana” di procreare i suoi cuccioli con il pericolo di estinzione della razza italiana.
Promuoverei una campagna efficace a favore di accessi più facili ad asili nido, a più sgravi fiscali e per le donne in difficoltà economiche un Reddito di Maternità.
In Italia esistono sostegni, ma evidentemente non sono adeguati allo stato di gravità e per la maggior parte delle situazioni. Oggi è pericoloso per le giovani donne denunciare i loro disagi nel mondo lavorativo perché temono di poter perdere il “poco” che hanno.
Leggo e Ascolto tanta Ignoranza nel comprendere le reali condizioni per come si deve gestire una casa, la famiglia e il lavoro.
Non Leggo e Non Ascolto: competenza e risoluzioni da parte delle forze istituzionali e private nel riconoscere validi supporti.
E tutto è possibile quando è assente la Vera Politica.
Non festeggerò più la Festa della Donna fino a quando non riscontrerò il dovuto rispetto e riconoscimento alle future mamme.
Si ascolta nei talkshow affermare che le donne di oggi non sono più “quelle di una volta” pronte a sacrificarsi!
Umiliazioni, continue Ingiustizie!
Il massimo dell’Ipocrisia però viene raggiunta quando viene affermato che si possa risolvere il calo demografico con i figli dei rifugiati politici e dei migranti economici. E’ un Gioco Vigliacco che una parte della Politica sta pubblicizzando a suo comodo per non mettere in campo incisive risorse economiche nei confronti delle Donne.
Esistono popoli che cercano protezione e noi siamo pronti ad aiutarli, ciò è indiscutibilmente giusto, ma sono Due Situazioni Completamente Diverse che i Governi fin d’ora, non hanno mai voluto entrambe, veramente risolvere.
Eppure siamo appena sbarcati su Marte!
Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®