L’Etruria

Redazione

Fase 2 e credito per l’economia reale: la marcia in più delle banche territoriali popolari

Fase 2 e credito per l’economia reale: la marcia in più delle banche territoriali popolari

In questi giorni le banche si stanno adoperando per mettere a disposizione delle imprese e famiglie le risorse che il governo ha stanziato al fine di sostenere l’economia reale. Gli istituti di credito sono chiamati a dar corso alle misure del decreto liquidità (DECRETO-LEGGE 8 aprile 2020, n. 23.) velocizzando le attività per immettere nuovo credito attraverso la concessione di moratorie, anticipazioni sociali e nuovi prestiti. Grandi le attese circa il micro-credito garantito, prestito non oltre i 25 mila euro, che verrà distribuito secondo tassi agevolati. In questa attività di distribuzione le banche locali hanno un ruolo importante, permettendo un ritorno all’economia reale e all’attività tradizionale dell’istituzione di credito. Il futuro della finanza d’impresa e familiare si gioca sulla capacità della banca di mantenere un approccio non troppo distaccato con il territorio, cosa che ormai risulta molto complesso ai grandi gruppi bancari. Un rapporto che, dal venti aprile, anche se giocato più sul filo del telefono che nel classico rapporto frontale con il cliente che riprenderà senz’altro dopo il lockdown, vede banche territoriali come la Bpc scendere in campo, in questa nuova fase forti, del loro  consolidato  background storico.

Luigi Luzzatti diceva infatti che le Popolari hanno un senso se raccolgono il risparmio ed esercitano il credito, se danno poco a molti e non molto a pochi. E’ il modo di essere banca di una Popolare.

L’ impegno per le banche più legate al territorio nella fase 2 dell'emergenza sanitaria sarà quindi fondamentale, quando inizierà la ripresa economica sulla spinta delle erogazioni dello stato dettate dal decreto liquidità.

Le banche avranno il compito di sostenere grandi, medie e piccole imprese attraverso l'erogazione dei finanziamenti dello Stato. Significherà anche far fronte ad una notevole mole di richieste che fanno presagire un grande straordinario impegno per il bene del sistema economico del paese. A maggior ragione per le banche più legate al territorio, che dovranno continuare a voler servire gli artigiani, le piccole attività commerciali, le imprese familiari che di più caratterizzano il tessuto industriale del nostro territorio e dai cui dipende l’economia locale.

Una banca popolare, insomma, in questo momento risulta più adatta a comprendere le esigenze della piccola attività ed è meglio in grado di fare valutazione e previsioni conoscendo da vicino il territorio e le potenzialità del richiedente. Un altro punto con cui sarà necessario raffrontarsi e che sta imponendo violentemente il lockdown per far fronte all’emergenza sanitaria è la capacità di innovare velocemente i processi. Reattività allo shock ma anche capacità di cogliere le opportunità alla luce di quelle che saranno le caratteristiche dei clienti del prossimo futuro, potenziando i servizi online, ormai sempre più utilizzati dai giovani, che subentreranno alla guida delle imprese familiari e che sono portatori di nuove esigenze smart, accesso alla banca sempre più veloce e da remoto.

Gabriele Angori