E’ rimasta qualche sostanza nociva, dispersa in atmosfera e al suolo, a seguito dell’incendio di venerdì scorso che ha devastato la ex Tab di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo? Dopo le ordinanze con cui il sindaco della cittadina ha da un lato vietato il consumo di vegetali prodotti entro il raggio di un chilometro dallo stabilimento, dall’altro chiuso le scuole nella giornata di sabato, adesso il dubbio viene al capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai e all’esponente del locale coordinamento azzurro Marco Bui. Mugnai, anche nella sua veste di Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, interroga dunque la giunta per sapere come Asl e Arpat si stiano muovendo e quali sostanze abbiano eventualmente individuato coi loro rilievi.
«Dal pomeriggio di venerdì 15 aprile scorso – riepiloga Mugnai nel suo atto – un incendio ha distrutto quasi completamente lo stabilimento ex Tab di Foiano della Chiana. Nel capannone, ora di proprietà del Tribunale di Arezzo in seguito all’ultimo fallimento, sarebbero stati presenti prodotti (cabine doccia) destinati alla vendita. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe partito dall’esterno ed avrebbe poi fatto crollare il tetto, ovvero la copertura dello stabilimento. Il dipartimento di prevenzione della Asl e l’Arpat avrebbero indicato al Sindaco di ordinare il divieto di consumo di prodotti agricoli nell’area interessata dai fumi dell’incendio». E così è stato fatto. Ora, secondo Mugnai, si rende «opportuno domandare se le rilevazioni da parte di Asl e Arpat abbiano accertato la presenza di sostanze pericolose per la salute della popolazione». Per questo il capogruppo di Forza Italia interroga il presidente della giunta e l’assessore competente per conoscere «se a causa dell’incendio ci siano problemi di natura sanitaria per la salute umana secondo le relazioni tecniche di Arpat e Asl». La risposta è attesa in forma scritta.