Il presidente della Regione Toscana promuove il Progetto-Leopoldine, il piano di recupero già avviato da Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana, l'unica quotata in borsa, che lo ha illustrato ieri sera presso il centro convegni S. Agostino di Cortona. Ha detto che siamo di fronte ad un'eccellenza che la Regione supporterà senz'altro.
Bonifiche ha già comunicato l'inizio lavori per le prima delle due ristrutturazioni che ha in programma e inaugurerà la prima, il Centro Granai, alla metà dell'aprile prossimo. L'amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi ha infatti annunciato la realizzazione di un centro direzionale per la lavorazione delle piante officinali e un programma di recupero dei 21 fabbricati che si trovano sulle loro proprietà, 12 leopoldine e altri immobili rurali di pregio. L'azienda è passata da 20 addetti dedicati al ciclo produttivo dei cereali, a superare quest'anno le 70 unità e intende arrivare ad un raddoppio di questa cifra se non addirittura a triplicarla, grazie al progetto di recupero del patrimonio immobiliare.
Concludendo l'iniziativa, il presidente della Regione ha parlato di una grande ripresa dell'attività agricola nella Toscana del sud, con il settore primario che sta diventando un'importante fonte di export. La Regione sta accompagnando questo sviluppo con opere strategiche come la ricostruzione dei conci della diga di Montedoglio, i cui lavori partiranno entro l'anno e permetteranno di innalzare da 90 a 140 milioni di metri cubi la capacità del più grande bacino dell'Italia centrale, rendendo i terreni più irrigui e rilanciando l'agricoltura.
Il governatore ha affermato di credere molto nello sviluppo della Val di Chiana e dell'intera Toscana del sud, anche grazie al completamento della Grosseto-Siena, che rappresenta un'importante infrastruttura di collegamento.
In questo contesto l'idea del recupero delle leopoldine la ritiene fondamentale, perchè valorizza ulteriormente un quadro positivo, rappresenta un notevole impegno dal punto id vista finanziario con decine di milioni di euro di investimenti, e porterà nuove possibilità di lavoro e di ulteriore crescita di quest'area. A suo giudizio l'agricoltura toscana piace perchè è inserita in un contesto paesaggistico unico e di alti valori ambientali e artistici e ritiene che recuperare le leopoldine significhi non soltanto evitare che un valore vada perduto, ma consolidare il marchio "Toscana", dandogli più forza.
E' per questo che la Regione ha finanziato i Comuni di quest'area con 100.000 euro per predisporre un progetto in grado di dettare le linee guida per il recupero delle leopoldine. Ciò è stato fatto, e bene, per cui ha fatto i suoi complimenti ai sindaci della Val di Chiana e a Cortona che ne è stato il Comune capofila.
Il progetto è stato consegnato il mese scorso e il presidente ha detto che se necessario saranno adottate varianti alla legge regionale sul paesaggio per fare in modo che questo lavoro di recupero sia realizzato nel rispetto dei criteri ambientali, architettonici e paesaggistici e che queste strutture possano vivere una nuova vita.