Ma la Cantarelli di Terontola non potrebbe produrre le tanto introvabili mascherine? E naturalmente anche camici, e altri indumenti protettivi per medici , infermieri e ammalati?
E' l'interrogativo che lancia sui social la terontolese Maria Stefania Stiriti . Maria Stefania è da anni molto attiva su FB e volentieri rilanciamo la sua idea. Speriamo tanto che qualcuno prenda in mano la cosa e faccia riaprire la storica fabbrica tessile cortonese. Le operaie in cassa integrazione sarebebro pronte a rientrare al lavoro.
Ecco il testo della Stiriti: " Chiedo: c'è qualche imprenditore, in Italia, che gli è venuto in mente di convertire la sua azienda (magari chiusa) e produrre mascherine (non parlo di chi ne produce un numero limitato per donarle. Grande gesto), per noi cittadini? Anche lo Stato potrebbe investire...Si parla di probabili ordinanze o di un decreto che obblighi ad entrare nei negozi muniti di mascherina e guanti: bisognerebbe organizzarsi in tempo, perché, al momento, non ne troviamo. Nella nostra zona...ci sono tanti fabbricati ...penso all'ex Cantarelli ed ai suoi dipendenti..."
Ivo Camerini