Ancora una volta Don Ferruccio Lucarini è stato punto di riferimento e di festa cristiana dell'otto dicembre di San Pietro a Cegliolo , in Val di Loreto.
L ' ultimo prete contadino cortonese, tornato alla Casa del Padre il 12 giugno scorso, è stato infatti la grande presenza religiosa, culturale e civile della tradizionale Festa dell' Immacolata di questo ameno borgo cortonese che sorge alle pendici del monte di Sant’Egidio.
Una giornata di festa che egli, dal 1972 al 2018, volle e caratterizzò come festa contadina e popolare di fine autunno ed inizio d' inverno. La volle come omaggio umano immanente alla Madonna, Mamma di Gesù e di ogni cristiano, realizzato nella semplicità canonica di una chiesa vissuta, vivificata con preghiere speciali di devozione mariana, con Sante Messe Solenni mattutine e vespertine, con un piazzale parrocchiale, anfiteatro speciale, naturale brulicante di lavoratori cristiani, di contadini che manifestano con sorriso ed allegria umana la loro gioia: per la conclusione della raccolta delle olive, per la produzione del loro pregiato olio extravergine, per le prime bevute del vino novello tratto dai loro vigneti, per la loro mensa a base di una cucina povera che ha nella “ciaccia fritta” la regina dei loro deschi spartani nelle prime giornate di freddo invernale. Un freddo e una fame che da sempre i cegliolesi combattono con focacce calde, tratte dagli impasti di farina ed acqua lavorati dalle mani esperte delle donne e cotte in padella alla viva, scoppiettante fiamma dei loro focolari domestici. Quelle padelle che poi i fabbri locali costruirono e resero giganti su consiglio del loro amato Don Ferruccio e che oggi fanno bella mostra di sé davanti alla chiesa , sul ciglione del rio del Loreto.
Insomma anche quest’anno l’otto dicembre di San Pietro a Cegliolo è stata una bella giornata cristiana all'antica e, come negli anni passati, una vera testimonianza del sorriso e dei valori umani che i tempi moderni vorrebbero cancellare.
Nelle grandi padelle della Sagra gli uomini cegliolesi, guidati dagli storici maestri di campo Nicola Ottavi e Paolo Caterini, hanno cotto circa tremila ciacce fritte, impastate e spianate nella spartana cucina parrocchiale dalle mani esperte delle cuoche del posto che,come Angela , Gloria, Liliana e Loretta ( i nomi delle altre non li ho segnati e chiedo scusa) da anni si sobbarcano questo faticoso compito.
Nel pomeriggio, dopo la Santa Messa vespertina presieduta da Don Giovanni Tanganelli (come mostrano le foto della gallery che riporta le foto scattate da Patrizio Sorchi, storico amico di don Ferruccio) ha aperto la cerimonia dell’ edizione speciale del Premio Civiltà Contadina il Sindaco di Cortona Luciano Meoni , che, nel suo discorso di saluto ai presenti, ha ricordato Don Ferruccio Lucarini e la sua azione pastorale e sociale in San Pietro a Cegliolo: “ parrocchia dove abito, dove sono nato e dove son cresciuto alla sua scuola catechistica e cristiana ”.
Subito dopo si è svolta, ad opera dei consiglieri comunali Maria Isolina Forconi e Luca Baldetti (intervenuti a nome di tutta l’Amministrazione comunale che, come negli anni precedenti, ha concesso il Patrocinio) la piccola, significativa cerimonia di consegna ai nipoti di Don Ferruccio, Roberto e Laura, del Premio assegnato “in memoriam” al loro amato zio: “per aver illustrato e promosso, con la sua azione pastorale, culturale e sociale, i sentimenti ed i valori della civiltà contadina”.
Sia Maria Isolina Forconi sia Luca Baldetti nei loro brevi interventi di saluto hanno sottolineato l’importanza religiosa e culturale di questa caratteristica festa cristiana cortonese, che tramanda la fede dei padri e la sapienza dei contadini di una volta.
Una importanza che è stata richiamata nei loro brevi interventi di ringraziamento al Sindaco Meoni dal nuovo parroco Don Garcia, dai copresidenti del Comitato della Sagra Paolo Caterini e Nicola Ottavi e da chi scrive, che, nel lontano 1993 , ebbe da Don Ferruccio l’onere e l’onore di istituire questo piccolo, modesto premio di cultura contadina e popolare cortonese, che, come avviene per ogni cosa, con l’edizione 2019 ha raggiunto la sua omega greca (Ω ).
Il pomeriggio cegliolese si è concluso con un essenziale omaggio al dialetto cortonese portato in scena dai sempre verdi e inimitabili poeti cortonesi Rolando Bietolini e Carlo Roccanti , che, da “fini dicitori del nostro dialetto chianino”, hanno riproposto alcune poesie sull’indimenticabile Don Ferruccio Lucarini, la cui non presenza fisica ha portato più di un groppo alla gola dei cegliolesi e di tutti coloro che l’otto dicembre 2019 son venuti a rendergli omaggio.
Da parte di chi scrive, come fondatore del Premio e presentatore di questi ventisei pomeriggi cegliolesi, un grazie sincero al nuovo parroco Don Garcia, a Don Giovanni Tanganelli, a Mons. Ottorino Capannini che hanno guidato la comunità cegliolese nelle celebrazioni religiose del 2019 . Un grazie altrettanto sincero al Sindaco di Cortona, Luciano Meoni per la sua partecipazione e per il suo sentito discorso ufficiale. Un grazie ai consiglieri comunali Maria Isolina Forconi e Luca Baldetti , che , con i loro interventi durante la consegna del Premio “in memoriam” di Don Ferruccio , hanno portato il saluto dell'intera Amministrazione Comunale, che da ventisei anni dà il suo Patrocinio a quest'evento fuori dai canoni accademici, senza protocolli e quasi “anarchico”. Un grazie fraterno ai "poeti dialettali e fini dicitori" Rolando Bietolini e Carlo Roccanti (per il loro breve, ma significativo "Omaggio al dialetto cortonese e chianino") e agli storici componenti della Giuria : il direttore di Mps, Celso Crocini, il giudice di Cassazione, Giacomo Fumu e il neo-Generale (R) della Guardia di Finanza, Roberto Pulicani, che, con squisita cortesia, ha presenziato al pranzo e alla cerimonia di premiazione 2019.
Infine, last but not least, un grazie speciale agli instancabili Paolo Caterini, Nicola Ottavi, alle bravissime cuoche, agli sponsor Nespoli e Briganti e al decano della Sagra, il novantaduenne Mario Ottavi. Un grazie speciale che è indirizzato, naturalmente, anche a Loriano Biagiotti, responsabile della Polisportiva Val di Loreto e che ci ha ospitati a pranzo.
Un grazie di cuore,insomma, a tutti coloro che si son dati da fare per mantenere viva questa splendida e singolare giornata cegliolese di cui alcuni momenti del passato sono presenti e fruibili anche su Internet e chi vuole può andare a rivederli a questi link: https://www.youtube.com/watch?v=QaeFpciC1-Q ; https://www.youtube.com/watch?v=Buj6yzIGCWU&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=54 ; https://www.youtube.com/watch?v=Pf_vdzPML0E&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=99; https://www.youtube.com/watch?v=aVhN_vYMa-k&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=130; https://www.youtube.com/watch?v=NeaFA-4bMZk&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=131; https://www.youtube.com/watch?v=ewjWnMwTd1M&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=114; https://www.youtube.com/watch?v=MKxp60pxPFs&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=39; https://www.youtube.com/watch?v=deUq4fp95Ps&list=UUei12yjRnBWBJgicD--M0cw&index=66
Ivo Camerini