Sulla questione della stazione di Terontola interviene l’imprenditore Franco Rossini con una dichiarazione che volentieri pubblichiamo. Rossini,perito metalmeccanico e progettista meccanico è titolare dell’ omonima ditta nel settore della "rigenerazione consumabili per stampanti" ed assistenza tecnica stampanti. Un’attività cui negli ultimi anni ha abbinato quella dell’assistenza per i componenti HiFi vintage e quindi anche della revisione di giradischi degli anni '60, '70 e 80. Ecco quanto scrive Franco Rossini: “Già negli anni '60 e '70 quando ancora la gente del territorio cortonese lasciava la nostra terra per cercar fortuna in altri luoghi ed eravamo ancora ben lontani dallo sviluppo turistico che ha poi coinvolto sempre di più Cortona fino a oggi, se in giro per l'Italia un torinese o un milanese o anche un siciliano ti chiedeva “dove abiti” e tu rispondevi “Cortona”, poi ti chiedeva sempre “dove si trova?”. Ma se tu rispondevi Terontola, allora forse era più facile che ti rispondesse “....ahh ma ci sono stato una volta in treno mentre andavo a....”. E' capitato a me, come a tanti altri.
Un po' come hanno fatto i porti marittimi, anche le stazioni con fermate dei treni veloci di allora (diretti ed espressi) hanno contribuito allo sviluppo del territorio man mano sempre di più col crescere anche del turismo. Per la storia di Terontola e del territorio cortonese tutto, vedo la nostra stazione come croce e delizia allo stesso tempo.
Delizia perché nei decenni passati molti hanno trovato sbocco oltre che nelle FFSS anche in altre aziende statali vista la facilità di raggiungimento del posto di lavoro dovuta alla presenza della stazione e quindi questo incitava i giovani di turno a fare quanti più concorsi possibili alla ricerca di un posto fisso con la speranza di un occupazione lungo l'asse geografico Roma-Firenze.
Croce perché, sempre in quei decenni, la “smania” del posto fisso dovuta alla facilità di spostamento, ha causato uno scarso interesse all'imprenditoria privata e quindi allo sviluppo industriale della zona, che rispetto a tante altre zone ancora oggi, tranne qualche raro exploit negli ultimissimi anni, è carente.
Oggi la costituzione di un Comitato di ...”lotta” che riporti in qualche maniera la nostra stazione ad essere considerata come merita per il territorio di cui fa parte è di particolare importanza visto che possiamo tornare ad essere porta d'ingresso per il turismo della nostra Cortona, della Val di Chiana tutta e del comprensorio del Trasimeno. Soprattutto per riaprire quella porta sull'Umbria che è stata aperta con grande efficienza ed efficacia per oltre un secolo, cioè fino agli inzi degli anni duemila.
Ma attenzione, senza cadere nell'inganno di diventare antagonisti e “nemici” di Chiusi.
A Chiusi hanno ottenuto di portarci a breve l'AV che non c'era, deviandola da una linea che gli passa a qualche chilometro di distanza.
A Terontola l'AV invece già c'è e ci passa dentro da due mesi!!!! La attraversa e vediamo tutte le sere e tutte le mattine quel Frecciarossa che percorre a 30 Km/h lo scambio per il binario di Perugia (velocità imposta al momento dovuta al tipo di scambio). Quasi ti fa... “rabbia” che non si ferma!!!
L'obiettivo primario deve essere quello di farlo fermare quel Freccia, sia la mattina che la sera. L'effetto benefico per tutto il territorio andrebbe, secondo me, oltre le più rosee previsioni.”