L’Etruria

Redazione

Vivere al tempo del “mondo furioso e fuori dai cardini”

Vivere al tempo del “mondo furioso e fuori dai cardini”

Dopo tanto tempo, l’altra mattina, tra le sei e mezza e le sette e mezza, sono stato al mio solito bar circolo culturale camuciese, dove si fermano per un caffè quei concittadini, che, ancora, hanno voglia di alzarsi presto per andare al lavoro. Come di consueto vi si ascoltano discorsi e riflessioni davvero interessanti e tra le tante registrate dal vostro giornalista di strada ce n’è stata una molto profonda, che voglio qui trascrivervi, affinché ci aiuti nella lettura di questo nuovo “mondo furioso e fuori dai cardini”, che  oggi siamo chiamati a vivere.

Primo avventore ( un professore dei nostri licei della Valdichiana) : “ Stammattina , cara collega , terrò una lezione sul nostro mondo,  che  è nuovamente “ furioso e fuori dai cardini”. Come ben sai anche tu, nel 1597, a Colonia, uscì un libro in latino (curato da tale Jansonius) per una cronistoria sull’Europa di fine millecinquecento sconvolta dalle nuove frontiere atlantiche apertesi con la scoperta dell’America. Inoltre come ricordi anche tu, lo stesso William Shakespeare nel suo Amleto, scritto tra il 1600 e l’estate del 1602, parla di “ mondo fuori di sesto”, cioè fuori dei cardini. Senti come il nostro testo scolastico presenta il grande drammaturgo inglese: ‘Tra il 1600 e il 1606 Shakespeare scrive le quattro grandi tragedie: Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth. Qui la drammatica perplessità e l'inquietudine si fanno disperanti, perché in ogni ambito il moderno cinismo sembra aver tolto la possibilità di fondare l'umana convivenza: si sono sbriciolati l'amore materno, l'amicizia, la fedeltà (Amleto), il rapporto filiale (Re Lear), l'amore e la fiducia coniugale (Otello), il dovere dell'ospitalità e la lealtà al sovrano (Macbeth).
Nel Medioevo la certezza che il reale è stato creato e redento costituiva il fondamento su cui edificare e garantiva la possibilità della risalita dagli inevitabili tradimenti. Ora, come dice Amleto in chiusura del Primo Atto «il mondo è fuori di sesto». Perso il «centro del cosmo e della storia», tutto è in balìa del caos: al disordine nei rapporti interpersonali corrisponde l'anarchia dei regni, mentre anche la natura sembra farsi "snaturata". Chi provoca la tragedia è il moderno «uomo nuovo», che crede di potersi fare da sé, obbedendo all'istinto e all'ambizione di potere, servendosi con malizia machiavellica di violenza e menzogna”.

Ecco partirò proprio da qui, cioè dalla missione di Amleto ( fare giustizia di una di-missione del tempo) per tentare di far capire ai nostri alunni l’Europa di oggi . Un’ Europa geograficamente sempre più grande, ma sempre più vuota di valori umanistici e cristiani e destinata, con l’avanzata dei cosiddetti paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) a finire ai margini della grande storia economica e politica”.

Seconda avventrice ( una professoressa dei licei della nostra Valdichiana): “ Fai davvero bene. Oggi , come dice il professor ed ex-ministro Giulio Tremonti nel suo interessante libro del 2016, ‘il mondo è di nuovo furiosus: dalla crisi della finanza alle migrazioni di massa, dalle macchine digitali che distruggono il ceto medio rubandogli il lavoro alle nuove guerre "coloniali ", dalla rete che, nonostante le apparenze, erode le basi della democrazia e della gerarchia trasformandole in anarchia ai nuovi emergenti tribuni politici’.

Fallo leggere ai tuoi studenti, perché è un libro utile a capire il nostro oggi che assomiglia alle rotture avutesi nel 1500 con il mondo precedente. Allora la scoperta economica dell’America, oggi la scoperta economica della Cina e dei Brics. Allora la scoperta della stampa;  oggi la scoperta di internet, del mondo digitale  web. Allora la  guerra mussulmana sotto le mura di Vienna, oggi la guerra alle porte di Mosca tra Nato e Russia e quella sulle rive del mediterraneo tra palestinesi e israeliani. Allora il fallimento, per ben cinque volte, del Regno di Spagna, oggi il fallimento del ceto medio europeo, travolto dalla speculazione e dal caro vita.

E’ un libro che devi consigliare ai tuoi studenti, perché ‘ scritto da chi conosce bene gli interna corporis della finanza e della politica internazionale, questo libro spiega dall'interno anche le cause profonde della crisi dell'Europa, dominata dalla tirannia della stupidità. E la cui classe dirigente fa ciò che non dovrebbe fare e non fa invece ciò che dovrebbe e potrebbe fare, contro la crisi del 2008, del Covid, contro  le guerre  e contro le migrazioni’.

Comunque fai davvero bene a tenere una lezione diversa da ciò che il potere oggi predica e a far capire cosa è il ‘mundus furiosus’del ‘ sonno della ragione’,  che da fuori e da dentro si sta sviluppando in Europa, e anche di qui in Italia, tra scenari presenti e futuri al ritmo alternato della ‘paura’ e della ‘speranza’. Nella innegabile crisi della globalizzazione, ormai ultra decennale, ‘ la  rete, generata ed occultata come arma della Nato, si è diffusa rapidamente fino a diventare l’alternativa ai tradizionali confini degli Stati’. Ciò ha significato e sta significando che, ‘superati i territori, la nuova patria della politica e dell’economia del mondo sarebbe diventata la rete’ e che ‘dai principi di “libertè, egalitè, fraternitè” siamo passati a quelli di “globalitè, marchè, monnè’.

Le nuove generazioni devono capire che non è pensabile un’Europa senza considerare i cittadini e non può esserci unione dove regnano divisioni e interessi particolari,burocrazia legislativa e tirannia della finanza”.  

Terzo avventore ( una operaia di una piccola fabbrica tessile della Valdichiana): “ Io credo che non si possa buttar via la democrazia come vuole la ideologia della globalizzazione dei ricchi e dei nuovi faraoni. E’ vero che la democrazia è un processo che parte dal basso verso l’alto e richiede tempo, ma il futuro dell’Europa è nel dialogo e nel riconoscimento dei diritti dei cittadini, così come insegnato dal secolo lungo dell’Ottocento e concretizzato dal secondo Novecento.

Senza tenere conto del nostro passato umanistico e cristiano, non ci sarà futuro per l’Europa e per un  modo che vuol vivere solo nel presente. Non ci sarà futuro per quell’uomo nuovo predicato dalla ideologia della globalizzazione imperniata solo sul commercio, sui traffici, sul profitto,sulla violenza,sulla guerra,  e sulle piaghe climatiche, economiche e sociali, che tormentano la vita di ognuno di noi con la testa sulle spalle.

Bisogna contrastare, combattere il mondo della competizione salariale internazionale, che ha distrutto la working class, la classe ouvrière, la classe lavoratrice occidentale e portato all’allineamento dei salari su base asiatica, a fronte di un invariato costo della vita europea ed italiana. Bisogna dire basta al mondo degli scambi in valuta, degli “swap in”, cioè dei mezzi finanziari per compensare, con la finanza, la perdita dei compensi sul lavoro. Un mondo che  va combattuto e messo fuori legge.

Tutto questo però lo possono solo i nostri giovani che voi , cari insegnanti state educando; naturalmente assieme a tutte le persone che hanno a cuore la vita umana, la società condivisa, la fraternità e la solidarietà. Cioè gli uomini e le donne, che hanno un anima, che si sentono compagni ( cum panis, cioè che dividono il pane) sulla strada della vita, che non si vergognano di essere cristiani. Cioè i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne che accettano l’infinito come significato dell’incontro tra uguali, che vivono nell’amore e non che affermano se stessi all’infinito, come fanno oggi gli attuali politici, gli attuali governanti, gli attuali super-ricchi, che sono i nuovi faraoni del mondo e che stanno riducendo a sudditi i figli e i nipoti di quei cittadini che furono protagonisti dello sviluppo e della crescita umana del Secondo Novecento. Qualcuno avverta lor signori i neoliberisti che di solo mercato l' uomo, la società umana muoiono”.

Ivo Camerini