Un venticinque aprile con doppia festa cittadina in Cortona dove si sono celebrate la Festa del Santo Patrono e la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Altre due feste si sono celebrate in campagna e in montagna.
Alle ore diciotto la popolazione cristiana residente entro la cerchia delle antiche mura di Cortona ha affollato l'antica e storica chiesa di San Marco, dove S.E. mons. Luciano Giovannetti ha concelebrato, assieme a Don Ottorino Capannini e Don Simone Costagli, una Santa Messa solenne per i credenti cortonesi e in suffragio e ricordo dell'ultimo vescovo cortonese, S.E.Mons. Giuseppe Franciolini, morto il 16 aprile 1989 alla venerabile età di quasi novant'otto anni. Mons. Giovannetti nella sua breve, ma significativa, omelia pastorale ha ricordato ai presenti la grande tradizione cristiana della nostra città e invitato tutti i cristiani a pregare per un futuro ancora vivificato dal Vangelo e dalla fede in Gesù Cristo. Le melodie liturgiche che hanno accompagnato la celebrazione eucaristica sono state della corale diretta da Don Sevère Boukaka, parroco della Pieve di Sant'Eusebio. Il cerimoniale è stato diretto dal giovane cortonese Andrea Rossi Franciolini, custode dell'amata chiesa di San Marco.
Nella mattinata, dopo una Santa Messa in suffragio dei morti della guerra civile del 1943-1945 nella basilica inferiore di San Marco, in città si è svolta la tradizionale manifestazione con corteo della Festa della Liberazione. La manifestazione, cui hanno partecipato associazioni partigiane, sindacati e partiti politici antifascisti, si è conclusa con un discorso tenuto dal sindaco Francesca Basanieri davanti al Monumento ai Caduti, che sorge ai giardini del Parterre.
A Camucia, invece, si è svolta la consueta sfilata dei contadini con trattori d'epoca che poi hanno allietato con la loro gimkana storica la bella festa del vicino Borgo di San Marco in Villa.
Altra bella festa contadina e religiosa si è svolta nella montagna cortonese nel Borgo di Poggioni, dove la gente, dopo il rito religioso, ha trascorso insieme qualche ora con un convivio a base di vivande e prodotti tipici della nostra montagna.
Ivo Camerini
