Il piccolo, ameno villaggio umbro Giorgi di Pozzuolo Umbro, che sorge tra le dolci colline del Lago Trasimeno ai confini con quelle toscane di Arezzo e Siena, abitato da sole sessantudue persone, è stato per un giorno la capitale italiana della fede cattolica.
Nella mattinata di domenica 17 febbraio 2019, infatti, una folla immensa di persone è arrivata a piedi alla piccola Chiesa del Pentimento in una processione guidata dal Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e Presidente della Cei, attraverso le vie di Pozzuolo e Giorgi, per una cerimonia religiosa d’altri tempi e per una Santa Messa in onore di Margherita da Cortona. Una donna, una mamma , una “compagna” come in molti dicono oggi, che nata a Laviano nel 1247 , in questa collina dell’allora grande Trasimeno, nel 1273 inginocchiata sotto una quercia ritrovò Gesù Cristo e si fece pellegrina di pace e di Vangelo incamminandosi verso Cortona, dove visse povera tra i poveri, da persona cristiana esemplare e santa e dove morì nel 1297.
Una grande festa popolare cattolica quella di Giorgi, presso la storica Quercia del Pentimento, caduta sotto le raffiche della tempesta di vento dell’ottobre 2018. Una quercia ora divenuta monumento a futura memoria, ma anche ripiantata, come avviene nella tradizione contadina della coltivazione della terra, dagli abitanti del piccolo villaggio perugino e benedetta dal Cardinale Bassetti, assistito dai vescovi Stefano Manetti e Rodolfo Cetoloni , dal Guardino del Santuario di Cortona padre Livio Crisci e da don Piero Becherini, parroco di Pozzuolo e dintorni , che, a ottantatre anni, ha voluto testimoniare la devozione alla nostra Santa, realizzando un evento che scuote e interroga non solo la gente delle terre del Trasimeno,della Valdichiana umbra e toscana, ma il popolo tutto dell’Italia di oggi.
Un popolo che sembra nuovamente, per dirla con padre Dante, “nave sanza nocchiero in gran tempesta”. Ma un popolo che ,come è avvenuto per questa quercia, oggi rinata a nuova vita con quella giovane piantata dai fedeli di Giorgi, può trovare ripartenza e futuro, come c’insegna questa storia , che il Cardinal Bassetti ha definito “ simbolo straordinario della vita cristiana dell’uomo che cade, si rialza e riparte per una nuova vita”.
Ai fedeli presenti, ma anche alla sua amata Italia si è rivolto, con quella pacatezza e fermezza pastorale che noi cortonesi avemmo l’onore e la fortuna di conoscere e apprezzare durante il suo ministero nelle nostre terre, il cardinal Gualtiero Bassetti nei suoi tre brevi discorsi ( quello della benedizione della giovane quercia, quello dell’Eucarestia e quello dell’inaugurazione della lapide posta a perenne memoria), invitando i cristiani ad “essere ancora scandalo della società nel nome di Gesù Cristo, come fece Margherita”.
Una santa che, come ha fraternamente sottolineato all’omelia il Cardinal Bassetti ( i cui appunti abbiamo il piacere di pubblicare integralmente nel nostro giornale ) , “ nella sua vita seppe essere fiamma ardente , fuoco di Gesù Cristo che è sorgente infinita di ogni amore; seppe essere testimone del Vangelo delle beatitudini che si comprende, si vive solo se ci mettiamo in relazione a Cristo e ai fratelli tutti ”.
Ecco in estrema sintesi il grande , forte e impegnativo messaggio che il cardinale Bassetti ha lanciato ieri ancora una volta al popolo non solo della sua diocesi, ma a quello italiano tutto da una piccola, solare e agreste collina dell’Italia centrale. Collina che fu testimone della conversione di Margherita. Una conversione che segnò in maniera dirompente la società del lusso e dei comodi di allora e che oggi ci ripropone, in tutta la sua forza di bandiera vera da far sventolare nuovamente davanti a quel vento di cambiamento sociale e culturale che da più parti si innalza in Italia e in Europa, il messaggio alto e perenne di Margherita da Laviano e da Cortona. Un messaggio, un invito cristiano ( come ha detto il giovanotto ottantatrenne Don Piero Becherini, nelle parole di ringraziamento ai fedeli arrivati a Giorgi non solo dai paesi vicini, ma anche dalle storiche città di Cortona e Montepulciano) che “non distrugge , ma accarezza e leviga per costruire la civitas di Dio, come ci ha insegnato Santa Margherita, che ci interroga ancora una volta sul nostro essere cristiani nei tempi che cambiano”.
Alla grande festa di Giorgi hanno partecipato autorità civili e militari, con i sindaci di Cortona e Castiglion del Lago in prima fila; molte associazioni onlus come il Calcit di Valdichiana; molti sacerdoti umbri e toscani; una delegazione di suore e di frati francescani del Convento cortonese di Santa Margherita , guidata da padre Livio e da padre Federico con gli Araldi di Santa Margherita, che hanno arricchito la solenne Celebrazione eucaristica con i loro canti tratti dal Laudario cortonese.
La Banda cittadina di Pozzuolo Umbro , diretta dal Maestro Emanuele Ragni, ha accompagnato i momenti salienti della mattinata di Giorgi. Un villaggio,un bel borgo delle terre umbro-toscane del Trasimeno e della Valdichiana, che ieri ha saputo regalarci davvero una mattinata di radici cristiane italiane forti e antiche come da tempo non se ne vedeva. Anche il convivio francescano all’aperto, consumato alle tredici nel CVA di Pozzuolo e organizzato dagli straordinari parrocchiani di Don Piero, è stato quell’àgape fraterna che in tanti ( e non solo il giornalista di strada presente all’evento) vorrebbero che fosse prassi quotidiana nelle comunità locali e nazionali del mondo odierno, che invece,purtroppo, è tornato a vivere nell’individualismo pagano, nell’epicureismo e nelle società nazionali dell’homo homini lupus.
La legenda di Santa Margherita, tramandataci dalla fede popolare cristiana e documentata da quello straordinario diario di vita che è il libro di fra' Giunta Bevegnati sulla nostra Santa, ci dice che nella vita di Margherita non c’è nulla di fiabesco o di finzione cinematografica, ma vita vera di una donna cristiana che da orfana e povera, libera e bella seppe divenire ed essere figlia e testimone di Gesù Cristo, che , come scrive il suo confessore nel libro sopra ricordato, la volle: “…specchio dei peccatori più ostinati, affinché essi vedano, col tuo esempio, quanto volentieri faccio a loro misericordia, e possano così salvarsi”.
Nella foto di corredo e nella gallery alcune foto della mattinata di Giorgi o del giardino della “Quercia del Pentimento di Margherita da Laviano e da Cortona”.
Ivo Camerini
PS. Ecco il testo integrale degli appunti serviti al Cardinale Bassetti per la sua omelia alla Santa Messa solenne. Testo trascritto dal manoscritto che al termine dell’evento il Presidente della Cei mi ha donato in quanto giornalista cortonese, che si è recato a seguire la Festa di Pentimento a Borgo Giorgi.
“ Fratelli e sorelle, ricordiamo oggi una grande Santa, che particolarmente per noi è amica, sorella e madre…. ( il resto del testo sul giornale cartaceo che sarà in edicola il prossimo 28 febbraio)