"So che a Rondine sta crescendo una nuova generazione, anzi un nuovo genere di leader del mondo, leader che abbiano il coraggio del dialogo, che sappiano cercare, scavare per capire le ragioni dei conflitti.Oggi il mondo ha grande bisogno di questo coraggio e per questo ho avuto l'idea di candidare Rondine al Nobel per la Pace 2015 e sono molto felice di dirvi che la candidatura é stata accettata".
Così la Vicepresidente della Camera, Marina Sereni in occasione del Rapporto Annuo 2014 dell’associazione che si è tenuto oggi 9 luglio alla Camera del Deputati, ha annunciato la candidatura di Rondine Cittadella della Pace all’ambito riconoscimento, al momento l’unica candidata annunciata tra le associazioni italiane.
“Rondine Cittadella della Pace é un luogo straordinario, dove é possibile vivere un'esperienza profonda e semplice al tempo stesso – afferma la Vicepresidente aprendo l’appuntamento che vede ormai da diversi anni l’associazione presentare i risultati del proprio lavoro e i progetti futuri a Montecitorio - I ragazzi e le ragazze di Rondine nella convivenza, nel quotidiano, sperimentano che non è possibile rimuovere i conflitti – continua la Sereni - ma che invece è possibile affrontarli e gestirli, cercando di cogliere le ragioni dell'altro attraverso gli strumenti del dialogo e della diplomazia dal basso. Questi giovani sono il futuro, saranno i leader di domani, vengono spesso da Paesi in diventeranno costruttori di dialogo e di pace. La candidatura al Nobel è un punto di partenza non di arrivo Capitini diceva: contro la guerra, ad ognuno di fare qualcosa. Prendendo in prestito le sue parole – conclude la Vicepresidente - dico: per il Nobel a Rondine, a ognuno di fare qualcosa".
«Siamo piacevolmente sorpresi e onorati — sottolinea con entusiasmo Franco Vaccari, fondatore e presidente della realtà toscana— ma questo riconoscimento è prima di tutto uno stimolo in più a continuare a lavorare per affrontare il conflitto e smontare il concetto velenoso e abominevole di nemico che nasce quando cessa il confronto. Il nemico è sempre stato l’altro e oggi siamo di fronte al nemico totale oggi. Dobbiamo disinnescare il meccanismo degenerativo. Dobbiamo mettere in circolo una nuova cultura, un nuovo progetto antropologico che parta dalla capacità di ascoltare,dialogare e accettare le differenze e le divergenze”.
Un annuncio che ha trovato il caloroso plauso di centinaia di persone, tra amici e sostenitori di Rondine, radunati a Montecitorio per sostenere l’associazione. Tra loro i relatori invitati a intervenire che hanno accolto la notizia con entusiasmo e rilanciando la candidatura attraverso il loro sostegno.
Tra questi Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha sottolineato come “il lavoro di Rondine sia insostituibile. Insegnare la pace, vedere la persona oltre il nemico e' un'opera concreta di costruzione della Pace. La candidatura al Nobel mi pare quasi un atto dovuto. La missione di Rondine trova me e il Governo del tutto concordi nello spirito e nella pratica" ha detto ancora Lotti in relazione al progetto “Capire i Conflitti - Praticare la Pace” un percorso rivolto ai giovani delle scuole italiane che affianca la scoperta dei luoghi della Grande Guerra alla consapevolezza dei conflitti contemporanei che in occasione delle Celebrazioni del Centenario è stato riconosciuto tra i progetti ufficiali del Miur, e ha ricevuto la concessione del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario dal parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Infine, il Sottosegretario ha chiuso invitando i giovani di Rondine “Costruite ponti non muri!” attraverso una citazione di Papa Francesco e facendo gli auguri a Rondine per il percorso iniziato sul Nobel per la Pace. “Sognare non costa niente, fino a quel giorno sogniamo insieme”.
Un sogno concreto quello di Rondine fatto anche di difficoltà come racconta Agharahim Poladov, Rondine d’Oro, ovvero ex studente, ormai ambasciatore di pace tornato nel suo Paese, l’Azerbaijan per continuare a diffondere il messaggio di pace di Rondine. “Noi abbiamo superato tante barriere insieme, spalla a spalla, abbiamo corso come in una staffetta , sotto sole e neve, solo per cercare di salvare il testimone; a volte lo abbiamo nascosto, a volte lo abbiamo protetto, a volte portato in alto con orgoglio. Questo testimone è la speranza. Questa candidatura non significa che ci stiamo avvicinando alla linea di finish ma che il nostro testimone è diventato più grande”.
A lui il compito di presentare la nuova generazione dello Studentato Internazionale, e passare il testimone ai nuovi 18 studenti di Rondine provenienti da Medio Oriente, Balcani, Caucaso, America e Africa.
Giampaolo Cantini, Ministro plenipotenziario, direttore DG Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, è quindi intervenuto sul tema 2015 Anno Europeo per lo Sviluppo. Tanti i progetti del Mae tesi allo sviluppo sostenibile del pianeta che prevedono il coinvolgimento delle scuole e università e che “ci permetteranno l’approfondimento delle sfide della cooperazione. Proprio per questo – afferma Cantini lanciando una nuova sfida per l’associazione - sarebbe molto importante in questo avere l’esperienza di Rondine. Noi crediamo che nella logica dell’anno dello sviluppo che i protagonisti debbano essere i giovani e vediamo nella collaborazione con loro una grande opportunità”.
Matteo Melley, Vicepresidente Acri e Presidente Fondazione Carispezia, è quindi intervento in merito al nuovo progetto dell’associazione che prenderà il via a settembre il “Quarto Anno Liceale d’Eccellenza” che darà l’opportunità a 27 giovani talentuosi e meritevoli dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane di tutta Italia, di frequentare un anno di scuola a Rondine Cittadella della Pace, per un’esperienza interculturale unica con laboratori formativi altamente innovativi da condividere al rientro nella propria scuola con la classe e il territorio. Un’opportunità che come i tanti progetti formativi di Rondine “saprà far toccare con mano ai giovani di tutta Italia, un’esperienza concreta, rendendoli consapevoli del fatto che si possono cambiare le cose e questo dovrebbe essere il primo insegnamento dell’educazione civica. Questo è il vero tema, il vero nobel, oltre il premio – conclude Melley - imparare a riconoscere il nemico che è in noi e disinnescarlo. Il Quarto Anno a Rondine, è un modo moderno di formare nuovi cittadini. Ne abbiamo bisogno e noi come fondazione di origine bancaria, come genitori. Dobbiamo sforzarci di costruire una nuova cittadinanza”.
“Partire dal basso e non dall’alto nella risoluzione dei conflitti, è la strada per la risoluzione”. Ha affermato Ken Hackett, Ambasciatore USA presso la Santa Sede presente al Rapporto Annuo di Rondine insieme a tante altre ambasciate e diplomatici dei Paesi con cui Rondine lavora nel mondo . “Più della metà della popolazione del mondo vive situazioni di conflitto e più della metà sono giovani. Peace building is a practice. Dobbiamo aiutare i giovani ad essere visionari, ad immagine un futuro diverso in cui si possa disinnescare il conflitto”.
“Il metodo di Rondine - ha commentato infine il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino - è quello del dialogo e del confronto e sappiamo bene quanto questo metodo oggi non sia particolarmente visto di buon occhio da molta gente che preferisce forme più invasive e dirette e a volte false. Ci vuole più coraggio per il dialogo che per l’ostilità, ci vuole più coraggio per la verità che per la falsità. Qui entra in gioco la scelta di Rondine di aver puntato sui giovani provenienti da zone di conflitto”.
Francesco Bonini, Rettore della Lumsa e moderatore dell’iniziativa, ha quindi confermato anche l’apprezzamento per l’esperienza di Rondine da parte della sua Università ricordando il prossimo importante appuntamento di Rondine, il 6 agosto prossimo all’Expo di Milano.
Sono stati tantissimi infine i saluti e le parole di incoraggiamento che tante autorità civili e religiose e degli amici che hanno voluto portare a Rondine in occasione della candidatura al Nobel
Tra questi Riccardo Fontana, Arcivescovo diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo, Lucia De Robertis Vicepresidente del Consiglio Regione Toscana, Giuseppe Fanfani, membro del Csm e già sindaco della città aretina, Stefania Mancini Vicepresidente FAI (Fondation Assistance Internationale), l'Ambasciatore Cosimo Risi,
Tra coloro che hanno inviato i saluti essendo impossibilitati a intervenire il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve, Gian Luca Galletti, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Roberto Reggi, Direttore dell'Agenzia del Demanio, Domenico Rossi Sottosegretario alla Difesa, Giovanni Legnini, Presidente CSM, Vincenzo Ceccarelli, Assessore Regione Toscana.
L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati, rientra nel programma ufficiale per le Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.