Svenduto in fretta e furia dalla precedente Amministrazione Provinciale, quando denunciammo il fatto ci fu persino una reazione risentita del Presidente, oggi, per la grande inaspettata fortuna che gli acquirenti si sono fatti da parte, è urgente che i nuovi amministratori Comunali Provinciali e Regionali mettano mano a un nuovo progetto pubblico sull’Antico Ospedale di Cortona. Non c’è dubbio che si tratta d’un impegno con la “I” maiuscola per dimensioni e prestigio dell’immobile. Com’è altrettanto certo che il momento sia quello giusto per sviluppare un serio progetto di recupero e destinazione dell’immobile. Patrimonio storico, affettivo, di inestimabile valore per Cortona, dal passato centenario, tuttavia indispensabile per il futuro quale elemento di sviluppo centrale nel cuore della Città. Per quanto la mia opzione su di esso sia l’uso pubblico, e nella sua interezza, potrebbero essere valutate anche proposte di privati, purché siano di comprovata capacità economica e realizzativa, e il progetto soddisfi interessi pubblici. Assolutamente da evitare il ripetersi dell’esperienza passata. Per cui l’antica struttura rischia seriamente di aver subito danni strutturali elevati, a partire dalla mancata manutenzione dei tetti in non perfetto stato.
Perché ritengo il momento giusto?
Come insegna la storia, da crisi drammatiche, come quella che stiamo vivendo causata dalla pandemia, se n’esce con massicci investimenti pubblici, non solo di tipo “assistenziale” a sostegno delle attività economiche e del reddito dei cittadini, bensì con opere strutturali che potenzino il sostrato economico accelerando audacemente la modernizzazione d’un paese in ginocchio. Infatti, per ora a parole, sentiamo sciorinare somme astronomiche, da parte del Governo Italiano e dalla Comunità Europea, ma se, fortuna volesse, dalle parole si passasse ai fatti, nessun dorma tra i politici, che nei fatti, volessero dimostrare capacità di risollevare l’economia! A partire dal più modesto Comune alle Province e alle Regioni. Ognuno nelle sue competenze, meglio se coordinate tra loro, deve sviluppare una progettualità coraggiosa. E questo è quanto è necessario, al nostro livello, al fine di trasformare una volta per tutte il “problema” Antico Ospedale in risorsa, quale esso effettivamente appare a qualsiasi occhio obiettivo. Non cieco, o politico di basso profilo, come quello di pochi anni fa. All’epoca, sulla infelice decisione della Provincia, ricordo l’imbarazzato silenzio della sinistra locale, non so quanto complice o quanto presa alla sprovvista, mentre l’atteggiamento della destra, anch’esso silente, pareva quello di chi godesse a veder cuocere gli altri nel loro brodo. Bene. Ora che i giochi si sono riaperti aspettiamo fiduciosi una progettualità degna di tal nome sul futuro di questo patrimonio pubblico, il più prezioso della Città, alla quale, fortunosamente, è tornato nella piena disponibilità. Basta ripetere errori e disattenzioni passate!
E qualsiasi decisione verrà presa sia frutto del pieno coinvolgimento dei cittadini, ai quali la politica dovrebbe rispetto, se non altro per ché l’Antico Ospedale sorse con il lavoro e i soldi dell’intera collettività. All’epoca non esistevano finanziarie immobiliari o Cassa Depositi e Prestiti.
Ferruccio Fabilli