La signora Paola Polacco è sempre in prima fila per la sua battaglia per l'indipendenza della Catalogna. Nei giorni scorsi è andata a Roma,come lei afferma, " per protestare con tutto il fiato che mi rimane contro la sentenza del Tribunale Supremo della Spagna nei confronti dei 12 imputati, il Vice-Presidente, Ministri, Consiglieri, il portavoce del precedente governo Catalano, la Presidente del suo ultimo Parlamento ed i Presidenti delle due maggiori entitá civiche e culturali della Catalogna: l'Assemblea Nazionale Catalana ed Omnium Cultural, le quali entrambe contano parecchie centinaia di migliaia di abbonati (.....)le condanne variano da un minimo di 9 anni di prigione (tutti abbinati ad un numero eguale di inabilitazione a qualsiasi incarico politico o pubblico) ai 13 (+ 13) per l'ex-Vice Presidente, con di mezzo pene di 12 e di 11anni; 6 anni agli altri, un feroce abuso del diritto di autodeterminazione dei popoli (riconosciuto nella Convenzione dei Diritti Umani -firmato dalla Spagna) ed un assalto intollerabile alla democrazia."
La signora Polacco armata del suo forte coraggio civico ha esposto la bandiera catalana ed alcuni cartelli davanti all'ambasciata di Spagna in Roma, ma la polizia l'ha fermata per accertamenti ed identificazione, come se fosse un pericolo pubblico. Ora è di nuovo a Cortona e con spirito e passione civica organizza la sua nuova protesta in appoggio alla grande manifestazione indipendentista che si terrà a Barcellona.
La signora Polacco ha le idee ben chiare sulla situazione catalana e si sente in piena sintonia con la lotta del popolo catalano : "Dal 14 ottobre la Catalogna intera si erge in un rifiuto massivo popolare contro le sentenze della Corte Suprema Spagnola. Centinaia di migliaia di persone che si siedono per terra, accendono lumi, parlano dei loro prigionieri, cantano e si organizzano per una lunga disobbedienza civile e pacifica. É un popolo ammirevole che la Spagna, che torna alle sue origini bellicose di invasioni e conquiste brutali per non parlare di fascismo e dittatura, é decisa a calpestare ed ogni giorno censura qualcuno o una qualche istituzione (oggi la radio catalana, la sua rete televisiva...domani di cosa si può o meno discutere nel suo Parlamento cosiddetto "autonomo"). É un'oscenitá. Qualsiasi persona che si chiami democratica dovrebbe preoccuparsene e sostenere la Catalogna, pacifica ad oltranza e sorprendentemente - malgrado la codardia nei suoi confronti questi ultimi due anni - tifosa di una Europa Unita che oggi come oggi appassiona ben pochi nella sua forma attuale. Se non si sveglia dalla sua sottomissione ad una Spagna che sotto l'etichetta di 'socialista' nasconde tinte ben piú fosche, tradirá i diritti umani per i quali abbiamo tutti tanto lottato".
Anche un nostro concittadino cortonese, Luigi Iannello, da sempre pro-Catalogna libera, ha espresso solidarietà alla signora Paola Polacco e al popolo catalano. In attesa di poter ospitare un loro intervento congiunto sulla questione catalana, pubblichiamo qui di seguito il link relativo al fermo di polizia subito dalla signora Paola Polacco Sandersley, nella foto, mentre sventola la bandiera di catalogna Libera.
https://roma.fanpage.it/espone-bandiera-catalana-davanti-la-questura-anziana-fermata-dalla-polizia/
Ivo Camerini