L’Etruria

Redazione

Complimenti ai cortonesi e alle cortonesi  responsabili e di buona volontà

Una prima 'giratina' per le strade del nostro territorio nella quiete della ripresa dopo la tempesta.

Complimenti ai cortonesi e alle cortonesi  responsabili e di buona volontà

Come tutti sappiamo nelle terre cortonesi  l’economia è fatta soprattutto da piccoli artigiani, da piccole imprese familiari, da piccoli negozi, da piccoli bar, da molto commercio al dettaglio e da tante persone e professionisti che esercitano arti e mestieri importanti per la nostra vita quotidiana. Dal 18 mattina quasi tutti, seguendo scrupolosamente  le norme e i protocolli dati, hanno riaperto ad una normalità attesa da oltre settanta giorni. Anche le chiese hanno ripreso le loro funzioni religiose con la presenza dei fedeli. Ieri il giornalista di strada, incuriosito da queste riaperture caute e responsabili, è tornato a prendersi un caffè al bar e a fare una giratina nella quiete del dopo tempesta Covid-19.

Prima di prendere il caffè si è fatto tre camminate esplorative per le strade dei tre centri storici maggiori del nostro territorio: Cortona, Camucia e Terontola. Dappertutto non ha mai incontrato affollamenti e la gente in giro era quasi tutta munita di mascherina e guanti . Dal fornaio ha trovato rispetto e attenzione per la distanza fisica nella fila e nell’ingresso di una persona alla volta all’interno. Anche dal fruttivendolo identica responsabilità sanitaria tra i clienti e il proprietario. Idem al piccolo negozio alimentari e al bar dove è entrato per il caffè. Anche in banca la fila era ben ordinata e con rispetto della distanza fisica. Anche se  (forse a causa della sua poca dimestichezza con quel vile idolo che è il danaro nella società contemporanea) non ha capito perché bisogna ancora prendere appuntamento e  si inviti la nostra gente, che è in gran maggioranza “anta” a servirsi dell’home banking e a dismettere l’uso del contante quando invece è proprio da lì che viene l’attacco maggiore ai posti di lavoro per i dipendenti. Ma anche queste osservazioni sono “anta” perché ormai  nelle banche si sta consolidando quella mutazione genetica già in atto da un paio d’anni. Cioè  abbandono del ruolo e delle funzioni di  ‘popolarità , assistenza e tutela dei piccoli clienti e risparmiatori’ per camminare invece nel nuovo, comodo  solco delle speculazioni finanziarie e  di longa manus di uno Stato ‘padrone e matrigno’ , come lamentava una pensionata incontrata nella fila esterna di una sede bancaria. Sempre secondo  questa vispa e giovanotta cortonese ultraottantenne, sarebbe  già in atto “il ritorno alla custodia dei propri risparmi nel materasso domestico e, per i tanti “anta”,inesperti di truffe e speculazioni finanziarie, investimenti  alla banca del duomo , come faceva Pasquèle de la Cerventosa circa un secolo fa”.

Insomma, lasciando ad altri il pruriginoso discorso sulle banche e  sui bancari ormai veri e propri uffici e funzionari di stato, ieri in giro non c’era tantissima gente nelle strade di Cortona , Camucia e Terontola , ma quelli che erano in giro erano ben responsabili e attenti a schivare il mostro che ancora è ben vivo, anche se invisibile, tra di noi.

Naturalmente in giro c’era anche qualche solito bischero che non crede alla gravità del male e non aveva la prevista mascherina d’ordinanza. Ma da costoro  il giornalista di strada ha girato alla larga e proprio non se l’è sentita di avvicinarli per capire il perché del loro modo di fare e di andare contro le regole che la comunità si è data. 

Un episodio però ci tiene a segnalarlo. In un bar di Camucia un cittadino ha chiesto con educazione e in maniera riservata al proprietario di far uscire due avventori entrati senza mascherina e il proprietario, dopo aver provveduto all’espulsione,  lo ha ringraziato per la sua correttezza e civiltà in quanto ha detto che “ ci sono in giro invece strane sentinelle rancorose  che vorrebbero invece il prolungamento della quarantena e che come vedono qualcosa che non va filmano con i telefonini e avvertono subito le forze dell’ordine che a quel punto non possono far altro che sanzionare”.

Questo episodio di vita civile di buon senso ed amicizia civica fa ben sperare in una ripartenza con la testa sulle spalle e sulla maturità e responsabilità di un popolo che di tutto ha bisogno fuor che di nuove fermate o di cani che “guardano l’aglio, non lo mangiano e non lo fanno mangiare”.

Insomma, complimenti a questi uomini e donne cortonesi pieni di buonsenso e con la testa sulle spalle e ai nostri commercianti e rivenditori di prodotti o  servizi di ristoro che non hanno riaperto come altrove alzando prezzi, speculando sulle vendite  e scaricando sui consumatori il costo di una pandemia coronavirus arrivata d’improvviso nei giorni di fine febbraio. Una emergenza sanitaria che ha  portato dolore, paura e tragedie in tutta Italia, ma che da noi,al momento, è stata lieve grazie anche al grande mantello protettivo  della nostra Santa Patrona, che domenica scorsa abbiamo festeggiato nei nostri cuori , ma che già da lunedì mattina ha già ricevuto molte visite devozionali personali e tutte ligie alle regole di sicurezza di ingresso nella sua basilica. Regole di sicurezza che sono state prese  in tutte le chiese cortonesi da parte dei vari parroci. I nostri sacerdoti, per domenica prossima, Festa dell’Ascensione, invitano i fedeli a rispettarle con grande scrupolo e ad informarsi sugli orari delle Sante Messe, che, probabilmente , se c’è richiesta, potranno essere binate o trinate sia in Duomo sia nelle altre chiese parrocchiali. Nella foto di corredo la giusta propaganda del ministero della sanità al rispetto fondamentale della distanza fisica. La distanza sociale, ricordiamocelo tutti, è ben altra cosa ed è in atto già da oltre un ventennio, quando il neoliberismo ha modificato e strutturato sul neocapitalismo calvinista la vita del mondo globalizzato.

Ivo Camerini