Venerdì pomeriggio 2 ottobre, nella sala Pancrazi del Centro Convegni di Sant’Agostino, si è tenuto un incontro intitolato “Educare i giovani all’amore”. Questo incontro è stato moderato da personalità significative per la discussione sul tema, quali l’Arcivescovo Italo Castellani ed il professor Sergio Angori; il tutto moderato dal dottor Mario Aimi.
L’incontro si è aperto con i saluti del Sindaco Luciano Meoni, porttati dalla consiglera comunale Isolina Forconi, e del Presidente del Lions Club Cortona Corito Clanis, Pierangelo Casini. Queste due personalità hanno affermato il concetto di apertura per l’incontro, offrendo un’interpretazione sul piano sociale e politico, secondo il quale il parlare di amore, in una società improntata sempre di più verso l’accondiscendenza nei confronti del populismo, della demagogia e del favoritismo, è sempre più difficile; tema che è stato poi ripreso anche nella discussione principale.
Un arricchimento particolare è venuto dal dottor Mario Aimi, il quale ha spiegato cosa succede scientificamente nell’essere umano nell’attimo e nella prassi dell’innamoramento, esponendo anche quella che è quindi la differenza tra l’essere umano e l’animale, appunto la produzione di sentimenti. Ha poi anche spiegato, in una testimonianza accorata, lo splendido rapporto con il nipotino Lorenzo, come esempio di amore nei confronti dei nonni.
Le due voci dell’Arcivescovo Castellani e del professor Angori hanno poi dato corpo all’incontro in due impegnate ed autorevoli relazioni, in cui sono stati ribaditi numerosi concetti, i quali però vertevano sul più fondamentale, cioè l’educazione, considerata, da tutte le parti interpellate nel confronto, la base per un cambiamento improntato nella comunicazione con i giovani e con le famiglie. Richiedono quindi una soluzione comune sia il tratto passionale che comunitario dell’amore, che è quella appunto dell’educazione, del dialogo e dell’ascolto. L’Arcivescovo ha affermato: «La capacità di amare nasce dall’esperienza di essere amati», ma presentando questo precetto come un consiglio per tutte le figure educative, le quali non devono abbandonare, come ha poi sostenuto il professor Angori, il proprio ruolo educativo, non praticando degli insegnamenti moralistici ma morali, né vergognandosi di affrontare tematiche critiche come quelle della sessualità, in linea con quanto affermato anche nelle domande finali dell’incontro.
Il professor Angori ha infatti insistito su questo tema dal punto di vista dell’educazione, ammonendo le scuole che mirano all’istruzione piuttosto che all’educazione, le famiglie che rinunciano al proprio ruolo di riferimento nei confronti dei figli e verso coloro che considerano, ancora oggi, i giovani, come elemento negativo della nostra società produttiva. Il riconoscimento di una figura autorevole, simile però a loro piuttosto che ad un concetto idealistico e severo, può costituire la risoluzione del decadimento moderno della fedeltà in una coppia a favore della significatività, dell’apparenza e del bisogno.
La concordia unanime nei confronti della soluzione educativa proposta nell’incontro è arrivata nella testimonianza finale dei Giovani Scout, i quali a nome di tutta la componente sociale giovanile, in pieno accordo con le affermazioni dei relatori, hanno sottolineato anche i valori della fede e l’importanza delle scelte, insieme anche alla Confraternita domenicana locale.
Flavio Barbaro