Venerdì 20 dicembre 2024 la comunità di Rigutino si è ritrovata nella bella chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta per dare l’ultimo saluto ad Amerino Isolani, “ Marino” per amici e parenti. La celebrazione eucaristica, che ha presentato a Dio l’anima di Marino, è stata presieduta dal parroco Nsabimana Don Felicien.
Marino, persona buona e perbene, amico di tutti e, per tanti decenni, a partire dagli anni 1970, stimato ristoratore nell’operoso e popoloso borgo aretino, dopo una breve malattia, è stato chiamato alla Casa del Padre il 18 dicembre, all’età di ottantasette anni.
Marino, figlio di Dionisio Isolani e Emma Rosi, era nato a Creti di Cortona il 28 maggio 1937 e, dopo aver abitato con la sua bella e numerosa famiglia a Salcotto e alla Renaia, nel febbraio 1968 si sposò con Anna Camerini con matrimonio, come ancora usava in quegli anni, celebrato nella chiesa della sposa, la piccola, cinquecentesca ed accogliente chiesa di San Biagio a Casale, nella montagna cortonese.
Personalmente, ho conosciuto Marino nel 1967 quando giovane barman nel suo giorno libero veniva a veglia in casa di mio zio Giovanni , attaccata a quella del mio babbo Gigi, per frequentare, come fidanzato, la figlia Anna, che, essendo la più grande delle mie care cugine Maria, Ivana e Rita, è stata anche la mia madrina di battesimo.
Proprio per questo legame di presentazione al fonte battesimale ho avuto con Anna sempre un bel rapporto di amicizia e di fraternità , che poi fu condiviso con Marino, che a me ragazzotto montagnino ( che allora poteva muoversi solo in bicicletta o in corriera e che viveva in una casa molto medievale e ancora senza luce, senza acqua corrente e senza servizi igienici) apparve subito un mito per i suoi racconti sulla luce elettrica, sulla televisione e sulla sua Fiat seicento a bordo della quale, spesso, mi faceva salire non solo per illustrarmela, ma anche per darmi qualche piccola lezione di guida, visto che mi mancavano appena tre anni alla maggiore età.
Anche dopo, negli anni 1970 e 1980 (cioè quando si era trasferito con sua moglie Anna a Rigutino ed era un professionale restaurant manager ante litteram nella Trattoria Da Giuliano di proprietà del fratello Giuliano) ogni volta che mi fermavo a salutare lui e la famiglia, voleva sempre che fossi suo ospite a pranzo e non mancava di intrattenermi con lunghe piacevoli chiacchierate di politica o di vita sociale su Casale e sulla montagna cortonese, che tanto amava e nella quale non mancava mai di tornare nel tempo libero per portare Anna e le piccole figlie nate dal loro matrimonio, Margherita e Michela, a salutare nonno Giannino.
Una montagna che Marino ha continuato ad amare e frequentare con assiduità anche nei suoi ultimi anni da pensionato, vissuti nella sua bella Casa di Rigutino, a due passi dal suo ex-ristorante. Una montagna che, nonostante l’inclemenza del tempo di venerdì 20 dicembre, è scesa nella chiesa dei Santi Quirico e Giulitta per un abbraccio fraterno e cristiano ai suoi cari e un saluto di ringraziamento per il suo essere sempre stato un fiero montagnino ad honorem. Saluto portato attraverso le semplici , ma sentite, parole di chi scrive.
A Marino, che ora è in Cielo con i suoi amati genitori Dionisio ed Emma, con i fratelli Renato e Aldo e con la sorella Irma, anche da queste pagine de L’Etruria, che egli spesso leggeva, uno ciao fraterno ad altri incontri ed altre chiacchierate, che, per chi ha fede,ci saranno.
E sopratutto un meritato applauso di buona strada nelle eterne praterie della Gerusalemme Celeste, con la preghiera e il saluto dell’antica benedizione al pellegrino che , compiuto il suo viaggio terreno, si presenta a Dio per iniziare il cammino della vita eterna nella sua Luce: "possa la strada alzarsi per venirti incontro, / possa il vento soffiare sempre alle tue spalle,/ possa il sole splendere sempre sul tuo viso/ possa Iddio tenerti sul palmo della sua mano ".
Ciao, Marino! Che la terra ti sia lieve.
Alla amata moglie Anna, alle amate figlie Margherita e Michela, ai generi Francesco e Gianluca, agli amatissimi nipoti e pronipoti Alice, Liam, Michael, Micol, Aurora e Damiano, al fratello Giuliano, alla sorella Giuliana e ai parenti tutti le cristiane condoglianze del nostro giornale, assieme al mio abbraccio personale.
Ivo Camerini