Nel mese di dicembre è stato proiettato, nelle sale del Teatro Signorelli di Cortona, il film “C’è ancora domani” diretto da Paola Cortellesi e da lei scritto insieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda.
Mancava dalle sale un Bel Film, di quelli che ti emozionano, che ti svelano quello che forse non riuscivamo ad immaginare, che ti rapiscono per come si spiegano e che ti riempie di nostalgia verso quelle Signore, Bambine, Fanciulle che forse non ci sono più.
Eravamo nell’immediato dopoguerra.
Quelle Donne sono state le nostre Nonne e le loro figlie, sono le madri smemorate che coccoliamo oggi nell’intimità delle nostre famiglie.
Un film in bianco e nero dove la fotografia di Davide Leone ha ricostruito impeccabilmente l’atmosfera polverosa ed arida del quartiere Testaccio di Roma, di una città bombardata nella seconda guerra mondiale. Ma la sua sensibilità si è spinta oltre ritraendo i visi scarni ed emaciati per gli stenti patiti a causa della carestia e delle malattie. Gli alleati quando entrarono a Roma si meravigliarono per la magrezza della sua popolazione! E questa è storia.
Quadri che fanno riprendere vita ai nostri stessi ricordi familiari. Dopo aver assistito alla proiezione del film sono vivi nei miei pensieri i frammenti, pochi in verità, dei racconti sfuggiti ai miei nonni e ai loro 6 figli che all’epoca abitavano nel quartiere Prati di Roma in via Germanico. La fame ed il freddo erano stati così crudeli al punto che nessuno ha mai voluto rammentare i particolari, perché significava riperdersi in quel tragico vissuto.
La ricostruzione dell’ambientazione di “C’è ancora domani” è precisa e coerente come in un documentario, solo che gli attori BRAVISSIMI e diretti magistralmente dalla Cortellesi, hanno ridato voce e vita, alla quotidianità di quei giorni lontani e la sceneggiatura è recitata come per una commedia, tanto sono curati i dettagli nei dialoghi.
Nei primi fotogrammi nella scena del risveglio al mattino di una coppia popolana, al “buongiorno” di Delia (Paola Cortellesi) il marito Ivan (Valerio Mastrandrea) risponde con uno schiaffone e lei: Nulla, rimane Immobile ...
Da quel gesto si comprende subito il costume familiare che si vuole narrare e che purtroppo non è solo quello di allora.
Forse è un film scritto per gli uomini, per quelli che desiderano capire e le scene al ralenti degli attimi di violenza quotidiana che Delia subisce in casa non fanno che evidenziare e ridicolizzare quel bullo nullafacente del marito.
La Cortellesi è stata abile perché ha ricatturato l’attenzione e l’interesse del pubblico con originalità e veridicità perché l’argomento della violenza sulle donne è uno dei titoli più frequenti nei telegiornali trasmessi tutti i giorni.
Allora Come Ora?
Dunque nel mondo cinematografico attuale il film appare come una grande stella e speriamo che non illumini solo come una grande cometa per poi fuggir via velocemente.
Il contenuto di “C’è ancora domani” restituisce dignità alla lotta delle donne per il raggiungimento della parità dei diritti e dei doveri con gli uomini.
Nel film sono descritte con chiarezza assordante le ingiustizie che le nostre bisnonne, nonne e madri subivano in famiglia e fuori nel mondo del lavoro e dimostra inequivocabilmente quanto ancora dobbiamo lottare e siamo nel 2024.
Possibile che dobbiamo Anche ed Ancora spiegare quanto sia difficile e oneroso per una donna che ha necessità di lavorare il ruolo di mamma? Per uno Stato Sano dovrebbe essere il primo Pensiero dare supporto con asili e interventi economici adeguati, perché dove c’è “organizzazione familiare” c’è più salute.
Dunque riavvolgiamo i fili della matassa della lotta femminista importantissima nello scorso secolo ma poi messa in "confusione" da altre “false liberazioni” che forse, a mio parere, hanno depistato riguardo il primario obiettivo della donna di acquistare la totale Parità di Rispetto Morale ed Economico nei Diversi Rispettivi Ruoli dell’uomo e della donna.
Commoventi nel film le riprese delle donne al loro Primo Voto! Oggi purtroppo la delusione nei confronti della Politica è tale che si vota sempre meno ma questo, è un altro film.
Il Successo di “C’è ancora domani” risiede nel presentare con grande semplicità cinematografica, attimi poetici, drammatici, affettuosi e ingiusti della Società dove è evidente che il motore trainante e creativo sia: Donna.
Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®