È curioso come ciò che viene richiesto ai giovani, ossia la partecipazione alla vita attiva del territorio, coincida in realtà con ciò che i giovani chiedono a loro volta: partecipazione.
Molto spesso l’impostazione paternalistica, non solo della politica, ma anche della cultura e della società tutta, fa sì che l’opinione dei più giovani sia trattata con un riguardo particolare, quasi come a volerla salvaguardare, proteggere e, molto spesso, ignorare. Questa sensazione di odioso paternalismo, che pone sul piedistallo l’esperienza e taccia di incompetenza coloro a cui tale esperienza manca, fa sì che i giovani stessi rinuncino a qualsiasi dialogo.
Se è vero che l’esperienza ha il suo notevole peso, non si può però pensare di ottenere dei risultati in termini di partecipazione proseguendo con questa impostazione: le istanze dei giovani vanno accolte come tutte le altre, alle domande dei giovani si deve rispondere così come si risponderebbe a chiunque altro, perché rinunciare al confronto alla pari significa rinunciare ad angoli importanti di visuale nello sguardo sui problemi e sulle possibilità.
Come esempio di buona pratica in questo senso, vogliamo riportare la nostra esperienza delle scorse settimane.
Quando a gennaio di quest’anno Cortona Sviluppo ci ha contattati per una collaborazione, mai avremmo pensato che il risultato sarebbe stato quello che è stato.
Fabio Procacci, presidente di Cortona Sviluppo, ci ha raccontato del progetto già avviato del Cortona Comics: un festival mai visto nella nostra Città, di respiro nazionale e ricco di iniziative volte a trasformare Cortona in un punto di riferimento per il fumetto e per gli amanti del comics, artisti o semplici appassionati, ma soprattutto un progetto a lungo termine per portare il disegno tra le mura di Cortona in modo stabile, con la Scuola Internazionale di Comics di Firenze in una collaborazione potenzialmente continuativa.
Insomma un progetto a cui, già in fase embrionale, non mancava nulla, dalla forza attrattiva dirompente con una notevole dose di originalità e innovazione per Cortona. Non neghiamo un certo imbarazzo da parte nostra nell’accorgerci che il nostro contributo avrebbe potuto essere soltanto marginale, disponendo l’iniziativa di un direttore artistico del calibro di Domenico Monteforte e di una struttura già ben definita. In ogni caso abbiamo messo a disposizione le nostre limitate competenze per qualsiasi bisogno e siamo felici, a oggi, di aver dato un piccolo contributo alla riuscita dell’evento.
Sì perché la capacità di Fabio di rivolgere lo sguardo ai giovani e di integrarli operativamente nella macchina organizzativa non è finita qui: dopo qualche giorno ci siamo trovati di nuovo negli uffici di Cortona Sviluppo, e il ruolo di Cautha ha iniziato a delinearsi. In un festival già innovativo lo sguardo ai giovani doveva essere ancor più marcato: quel giorno ha preso forma l’idea di un concerto!
Le settimane a venire sono state abbastanza movimentate, alla ricerca di un nome che potesse accontentare più pubblici, non soltanto gli adolescenti, ma anche le famiglie: la svolta è quindi arrivata con il coinvolgimento del Men/Go Fest, dal cui intervento è nata l’idea di invitare Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai. Ringraziamo a questo proposito Paco Mengozzi, Francesco Checcacci e Samuele Bertocci del Men/Go, con cui sta proseguendo una proficua collaborazione.
Trovato il nome, però, si era solo all’inizio del percorso. Se il metodo con cui ci si rapporta ai giovani è infatti un requisito preliminare per arrivare alla partecipazione, quello che serve sono anche le risorse e il coraggio da investire in iniziative a loro rivolte: è la dimensione di entrambi a dimostrare la genuinità dei propositi. Fabio e tutta Cortona Sviluppo hanno dimostrato, ancora una volta, di meritare il nostro plauso: di fronte a un rischio economico immenso, con l’unica garanzia rappresentata dalla nostra convinzione di un successo assicurato, non si sono tirati indietro e hanno deciso di rischiare.
Tutto questo, dopo un’infinita odissea organizzativa legata alle strategie di promozione, alla scaletta della giornata, al lato comunicazione e soprattutto a quello sicurezza, ha portato all’evento più grande realizzato a Cortona negli ultimi decenni. Un successo che non si esaurisce, ma lascia un’impronta che dev’essere da modello in futuro: qualcosa che ha funzionato senza se e senza ma, per la quale i giovani e non solo continuano a ringraziare.
Da parte nostra, per dare il giusto valore a questa storia di buona pratica, abbiamo dunque deciso di istituire un premio: il Giovane Dardano. Un riconoscimento che a partire da quest’anno consegneremo a coloro che dimostreranno di avere davvero a cuore i giovani del territorio, che dimostreranno la volontà attiva di spendersi per ascoltare le nostre proposte e che con le giuste modalità sappiano darci spazio e supporto, ricevendolo a loro volta, nella direzione di una partecipazione sempre maggiore dei ragazzi alla vita di Cortona. Un premio a cui chiunque potrà candidare chiunque, che consegneremo durante il nostro Festival della scienza Cauthamente, nei giorni 19, 20 e 21 ottobre.
In virtù di questa esperienza e di precedenti esperienze simili a questa (penso al supporto per la prima edizione del festival Cauthamente), abbiamo deciso di conferire il primo Giovane Dardano a Fabio Procacci, senza la cui instancabile voglia di fare e fare bene Cautha non sarebbe ciò che è oggi.
Ci auguriamo che questo sia solo il primo di una lunga serie di premi; nel frattempo non ci fermiamo e vi aspettiamo in Via San Sebastiano a partire dal 24 giugno, con una mostra d’arte che esporremo all’interno della Volta a Botte etrusca e tante altre attività.
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Iacopo Mancini