“4.0. Opportunità e rischi della Quarta Rivoluzione industriale”. E’ questo il titolo dell’iniziativa in programma domani, venerdì 10 luglio, alle ore 11.30 a Montepulciano nell’ambito del Festival “Luci sul Lavoro” in corso presso la cittadina della Valdichiana. Luigi Dallai, deputato del Partito democratico, parteciperà all’evento, al quale saranno presenti anche esponenti del mondo politico, istituzionale, scientifico e imprenditoriale.
“Di fronte alla sfida dell’innovazione tecnologica nei processi produttivi – afferma Dallai – la prima domanda da porsi è quale sarà il futuro del lavoro e dei lavoratori. Per creare lavoro è necessario crescere e i Paesi che crescono di più e meglio sono quelli che hanno speso di più per innovazione, ricerca, istruzione e formazione. Esistono questioni legate alla regolazione di questi processi, al coordinamento delle imprese, alla messa in atto di programmi di investimento di ricerche e sviluppo, all'innovazione legislativa dove è necessario intervenire nei rapporti tra le imprese, nella sicurezza ed il controllo dell'enorme quantità di dati prodotti scambiati. La politica è chiamata a seguire con attenzione questi cambiamenti, soprattutto per fare in modo che le imprese italiane siano protagoniste di queste innovazioni e che l'Italia di domani sia il luogo in cui la tecnologia ha consentito di mantenere posti di lavoro qualificati, piuttosto che il luogo in cui s'è creata nuova disoccupazione. Disoccupazione dovuta non più solo per una delocalizzazione legata al costo del lavoro, ma anche per una delocalizzazione legata all'ambiente tecnologico. Alla Camera dei deputati abbiamo un inter-gruppo, di cui faccio parte, e che funziona da spazio di confronto e scambio di idee sui temi dell'innovazione”.
“Dobbiamo fare in modo – conclude Dallai - che il cambiamento tecnologico trasformi meglio la vita delle persone e soprattutto, quando parliamo di industria, l'ambiente di lavoro. Dunque dobbiamo impegnarci affinché il risultato di questi processi non rappresenti la fine del lavoro, ma, al contrario, sia il mantenimento di questo attraverso l'efficientamento della produzione”.