La mattina dell'otto dicembre2022 , puntuale come un treno svizzero e come ha fatto ogni anno dal 1993 al 2019, mi ha telefonato l'amico giovanotto settanntenne Giacinto Zucchini, detto Gino. Dopo il suo, come sempre educatissimo e cortese buongiorno, mi dice: " Professore, posso inviarti la mia poesia in dialetto chianino per il premio di San Pietro a Cegliolo? Ci si vede nel pomeriggio come sempre?". Rispondo altrettanto cortesemente, dopo averlo ringraziato per la telefonata: " Purtroppo caro Gino, come avrai visto nelle locandine della Sagra della Ciaccia Fritta non compare più il Premio della Poesia in Dialetto Chianino e il Premio Civiltà Contadina cortonese, che , d'accordo con don Ferruccio Lucarini, istituì nel lontano 1993. Con la morte di questo ultimo parroco contadino cortonese avvenuta nel giugno 2019, il mio premio popolare ed extra- 'Turris Eburnea' ( in quanto costruito e realizzato fuori dai palazzi del potere e delle accademie, sia nella versione dell'omaggio alla poesia dialettale sia in quella del focus su un personaggio locale o naziaonale che aveva illustrato la civiltà contadina, di cui la Sagra di San Pietro è stata sempre un simbolo) ha chiuso i battenti, perché è venuto a mancare il punto di riferimento che don Ferruccio rappresentava in Val di Loreto, in Cortona e nella Chiesa locale e nazionale. Proprio per questo motivo, assieme ai miei due sodali della Giuria popolare, gli stimatissimi poeti dialettali ed amici Rolando Bietolinie Carlo Roccanti, abbiamo deciso di non partecipare alle belle ripartenze post-pandemia. Ogni cosa bella , purtoppo , come avveiene sempre nelal vita, ha un suo inizio e una sua fine. Come dice il Vangelo sulla terra domina il simbolo dell' α e dell' ω, cioè dell' Alfa e dell'Omega. Ma visto che hai nostalgia di quelle giornate speciali che ti hanno visto spesso vincitore e plurisegnalato per i tuoi straodonari componimenti, per le tue simpatiche e belle poesie, inviami anche quella che hai scritto quest'anno che volentieri la rendo pubblica attraverso L'Etruria".
Il bravo poeta dialettale e caro amico terontolese Gino Zucchini ha accolto il mio invito e , tramite il figlio Stefano, mi ha inviato il suo componimento, che molto volentieri pubblico innanzitutto sul nostro quotidiano online. Ecco qui di seguito la Poesia di Giacinto Zucchini, detto Gino. ( Ivo Camerini)
NOSTALGIA DE LA CIACCIA FRITTA EN POESIA
Me so armèto de penna e mèna dritta
per un amarcorde de la ciaccia fritta
e messa de brutto la marcia ‘ndietro
sento nostalgia de la Festa de San Pietro.
De quando denanze a l’Abazia
ce se misurèa tu la Chianin poesia
evviva a sta festa, tanto de cappello
ma quanti amici mancheno a l’appello,
attori che presto ci ha portèto via
l’ultima maledetta grossa pandemia
ed i nefasti fatti che ci han messo a terra
leghèti stretti a questa assurda guerra.
M’arramento senza un penèle cruccio
la bonannema del prete, Don Ferruccio,
sono invece ancor della partita
e gne va augurèto longa vita
do mattatori ancora tra i più fini
Carlo Roccanti e Rolando Bietolini.
Cusì comme el nostro scola-cislino
che arisponde a Ivo ed Ulisse Camarino
omo de cultura e anco de mancina
de sta gran rassegna deus machina,
de acqua n’è passèta sotto i ponti
e mò co la Giorgia deve fère i conti.
Scusarete si la cronneca ha portèto
sta mezza mesquela for dal semmenèto,
el mi discurso vurria esse a la bona
un grazie gionga a la Popolère de Cortona
che patrocinò sti fior d’avvenimenti
e premiò brèvi o meno i concorrenti,
non c’eron né raccomandèti o furbi
omaggèti tutti dal Dottore Burbi.
Quanti personaggi qui son arivèti
da governanti a grandi letterèti
Sindeche, scrittori, sindacalisti
e calche vesco del posto, chi l’ha più visti???
Questo è el mi rammarico a tutto tondo
sperèmo che San Pietro sia ancor centro del mondo,
perdonète si ho varco un po’ el cunfino
ma questo è el pensiero del vecchio Gino.
Giacinto (Gino) Zucchini