L’Etruria

Redazione

Prima la persona e la famiglia!

Una interessante riflessione culturale e religiosa di un prete amico di Cortona.

Prima la persona e la famiglia!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Le problematiche del mondo globale pongono le donne e gli uomini, in cerca del vero, del giusto e del bello, di fronte all'urgenza di riscoprire il valore e il bisogno di pensare.Noi, cittadini di questa società, a volte pensiamo di essere liberi, invece viviamo sotto dittatura della cultura dell'omologazione (tipica di questa cultura globale) che tende a sostituire il "cogito ergo sum" (penso dunque sono) di Cartesio con il consumo dunque sono" dei mercati, l'"io dico" o l'"io penso" con il "SI" impersonale. Quindi non più io dico ma "Si dice", non più io penso ma "Si pensa", "la cosa sta così perché cosi Si dice" o cosi Si pensa.. ." "Si fa" perché tutti lo fanno oppure perché "Si è sempre fatto cosi.... "

A volte si parla di ogni cosa senza veramente saper nulla. Il grande e perpetuo rischio in cui incorre l'uomo del nostro tempo è quindi quello di dissolversi dentro un pensare comune; è il grande rischio che sottolinea Martin Heidegger quando parla dell'incapacità dell' essere di pensare a nome proprio disponendosi in fila dietro gli altri, le convenzioni, i ruoli, i poteri forti e le ideologie.

Infatti ll tipo di uomo plasmato dalla cultura postmoderna è quello  privo di libertà di pensiero e che viene usato con le stesse modalità dei corpi liquidi che prendono la loro forma dai contenitori; è quel tipo di uomo sempre in balia di eventi il quale ha smarrito la sua identità ed è ridotto dai mercati economici in fascio di bisogni: mangia, beve, lavora come un robot, consuma, accumula, corre, si lascia entusiasmare dalle correnti di moda, non perde occasione di aderire ad ogni proposta anche quando infrange i principi morali e i diritti fondamentali della persona. Per esempio l'adesione della massa alla  proposta di costruire i muri perché sente di aver un cuore inquinato dalla paura di perdere il proprio benessere, come quella di scoprire i propri limiti  attraverso l'incontro e il confronto con il diverso; si schiera, senza ascoltare la voce della propria coscienza, dalla parte dei potenti di turno che si presentano come guerrieri- protettori dei cittadini e dei loro interessi, i quali addirittura per convincersi e convincere la massa di essere nel vero, creano il nemico da abbattere con una grande abilità di manipolare le libertà di coscienza facendo passare demagogie e discriminazioni di ogni genere per componenti della giustizia sociale. a volte il modo di presentarsi e l'efficace retorica da loro usati sono talmente simili alla verità che chi li ascolta senza spirito critico finisce per cadere in un fanatismo cieco. La conseguenza di tutto ciò, purtroppo, è l'incapacità di distinguere un discorso logicamente corretto da un discorso eticamente corrotto. 

"Sei nato differente, non morire una copia", diceva John Mitchell Mason. Questa  è una  affermazione provocante soprattutto per i giovani di oggi, un invito ad usare la propria libertà di pensiero per poter difendersi da quelle tendenze che vogliono depauperarli della la loro identità e privarli di ciò che hanno di molto nobile: il PENSIERO che eleva l'essere umano e lo distingue dal resto degli esseri viventi, il pensiero che Blaise Pascal esaltava dicendo: "la pensée fait la grandeur de l'homme"( Les Pensées)

Pensiamo quindi per essere liberi e alternativi ad ogni corrente portatrice del "virus"  distruttore del sublime valore della persona e dell'armonia della famiglia umana. 

Don Sévère Boukaka.