L’Etruria

Redazione

Storia di Spartaco Lavagnini: un martire dimenticato degli ideali del socialismo e del comunismo italiano

E’ uscito nella primavera scorsa il bel libro di Andrea Mazzoni sul giovane cortonese ucciso cent’anni fa dai fascisti fiorentini.

Storia di Spartaco Lavagnini: un martire dimenticato degli ideali del socialismo e del comunismo italiano

In questi giorni di ferragosto ho potuto leggere finalmente il bel libro di Andrea Mazzoni dedicato “alla vita, alla morte e alla memoria del ragionier Lavagnini antifascista”.  E’ un corposo libro di quasi quattrocento pagine, documentatissimo, che attraverso una piacevole narrazione storica e letteraria ci racconta la vita di un giovane cortonese nato a Cortona il sei settembre 1889 da Vittorio Lavagnini (professore al nostro Istituto Agrario Angelo Vegni delle Capezzine) e Angiolina Tramonti. Frequentate le elementari a Gabbiano, studiò poi alla Pietro Berretini di Cortona e poi al Michelangelo Buonarroti  di Arezzo dove non solo si diplomò ragioniere , ma prese anche a coltivare gli ideali socialisti .

Nel 1907 si trasferì a Firenze essendo stato assunto come impiegato ragioniere alle nascenti FF.SS, cioè alle Ferrovie Statali, divenendo un dipendente modello, ma soprattutto un capace, giovane sindacalista dei ferrovieri fiorentini.

Il giovane diciottenne cortonese si fece subito apprezzare per le sue capacità di serio lavoratore insieme a quelle di organizzatore pratico e teorico degli ideali socialisti . Fu chiamato non solo a rappresentare i socialisti fiorentini nei circoli che si erano da poco costituiti , ma anche a dirigere il settimanale socialista “La Difesa” . Nel gennaio 1921 , cioè poco prima del fatidico 27 febbraio , giorno in cui una squadraccia di fascisti fiorentini lo uccise alla sua scrivania di direttore del giornale “ L’Azione comunista”, fondò assieme ad altri compagni toscani  questo primo foglio del comunismo toscano. Un comunismo utopico e gramsciano, di attenzione agli ultimi e agli esclusi della società borghese.

Spartaco Lavagnini fu un grande leader delle manifestazioni socialiste e sindacali del biennio 1918-1919, passato alla storia italiana come “ biennio rosso”, tanto che nel 1920  si parlò spesso di lui come candidato socialista a sindaco di Firenze per le elezioni della primavera 1921.

Di questo giovane cortonese ucciso a soli trentadue anni oggi abbiamo finalmente una storia a tutto tondo che con questo libro di Andrea Mazzoni diviene storytelling e canovaccio da grande film, che sarebbe bene trovasse davvero l’attenzione di un grande regista o della Rai.

Le pagine di questo testo di Andrea Mazzoni scorrono via veloci e piacevoli, pur nel rigore del grande lavoro di annotazioni e rimandi alle fonti. Insomma , questo di Andrea Mazzoni, non è solo un testo specialistico di storia novecentesca italiana da consigliarsi a tutti gli studenti liceali o iscritti alle facoltà universitarie di lettere e di storia, ma libro godibile e leggibile da tutti gli appassionati di Novecento e di politica ideale  e seria.

Un libro soprattutto da leggersi e diffondere in Cortona e dintorni dove oggi sembra che in pochi sappiano chi fosse Spartaco Lavagnini, quale vita di persona idealista e altruista abbia avuto questo nostro concittadino, di cui , assieme al mio amico preside Giustino Gabrielli, scrissi brevemente anch’io in un libro del 1981 e qui benevolmente citato da Mazzoni, assieme a tanti articoli de L’Etruria di fine Ottocento e primo Novecento, che gli sono serviti per ricostruire l’ambiente economico e sociale della Cortona del periodo in cui nacque e fece i suoi primi studi il fanciullo e adolescente Spartaco.

Per saperne di più: Andrea Mazzoni, “Spartaco il ferroviere. Vita, morte e memoria del ragionier Lavagnini antifascista”, Pentalinea, Marzo 2021.

Il libro, a quanto appreso da  Graziano Tremori, studioso cortonese e professore in pensione dell'Istituto Angiolo Vegni, a metà settembre, presente l'autore, verrà presentato in Cortona nell'Aula del Consiglio Comunale e nell'Aula Magna dell'Istituto Agrario delle Capezzine.

 Ivo Camerini