L’arcivescovo emerito di Lucca , Mons. Italo Castellani ,che da un anno circa è tornato ad abitare in Cortona, come ogni domenica, anche ieri ha voluto essere presente via web nella nostre case con la celebrazione di una Santa Messa per gli Scout , per le famiglie Unitalsi e per tutti i cortonesi collegati via internet.
Allo spazio Giuseppe Piegai su Youtube, infatti, è stato possibile ascoltare, per tutta la giornata di domenica 19 aprile, la sua Santa Messa celebrata nella sua piccola cattedrale domestica, allestita nel quartiere delle antiche case popolari di Porta Colonia.
Una scelta forte e di grande testimonianza religiosa quella del nostro stimato concittadino, tornato da pensionato a vivere come “semplice frate” nella sua terra, nella sua Cortona.
Grazie, don Italo, per questo stare in mezzo a noi in questi giorni così difficili e pieni di grande dolore anche per i diversi lutti di persone care, che, in questi ultimi mesi sono state chiamate alla Casa del Padre, non solo per covid ( per grazia di Dio un solo caso, a quanto è dato di sapere), ma soprattutto per malattie incurabili. Persone che non hanno potuto però avere l’ultima carezza di familiari, parenti ed amici a causa del lockdown.
Grazie sopratutto perché con le sue sante messe via web da buon pastore, da buon semplice parroco, don Italo ha ricordato che Gesù è sempre in mezzo a noi e che ci parla non con un libro qualsiasi, ma con il suo vangelo, con la sua parola, che 'il messale' ogni giorno ci presenta.
“Ogni volta che , partecipiamo all’eucarestia- ha ricordato ieri nella sua omelia il vescovo Castellani- Gesù sta in mezzo a noi e ci parla come fece con gli apostoli chiusi in casa per paura e riuniti increduli , come molti di noi oggi ”.
Ecco, anche quando potremo ritornare alle nostre chiese, facciamo tesoro dei suoi inviti a ritrovare Gesù e la preghiera che curano e fanno crescere le nostre anime.
Grazie don Italo. Un grazie che ,come giornale, estendiamo naturalmente anche a tutti i sacerdoti cortonesi , parroci e non, che, da diversi canali social, ogni domenica hanno portato l’eucarestia nelle nostre case, facendoci aprire quelle piccole chiese domestiche che anche in futuro dovranno continuare a rimanere aperte e vive, come lo erano le case dei nostri genitori e dei nostri nonni che , quando eravamo piccoli, alla sera e alla mattina ci facevano recitare le preghiere e nei giorni di festa il santo rosario.
Ivo Camerini.