Dopo una settimana di proroga sono scaduti i termini per ottenere il contributo straordinario a fondo perduto destinato alle attività produttive del nostro Comune penalizzate dall’emergenza Covid -19.
L’Amministrazione Comunale di Cortona avrà a disposizione 100.000 euro e sono stati stabiliti i requisiti per l’attribuzione dei punteggi e la messa a punto di una graduatoria che, per i primi 250, prevede l’erogazione della somma di 400 euro elevabili ad un massimo di 500 qualora i soggetti in graduatoria (persone fisiche e giuridiche titolari di partita IVA) siano minori di 250.
Le forze politiche di minoranza hanno espresso riserve sul criterio stabilito per l’attribuzione dei punteggi ma ci sembra giusto formulare proposte che coinvolgano in prima persona l’Amministrazione Comunale con la necessaria premessa che questa elemosina, erogata con mesi di colpevole ritardo, non risolve i problemi di nessuno.
Oltretutto, mettere insieme la documentazione richiesta ha reso indispensabile l’aiuto di un commercialista con un ulteriore sacrificio per gli interessati.
E’ perlomeno singolare, intanto, che uno dei requisiti richiesti sia quello di non aver debiti “non assolti” nei confronti del Comune di Cortona.
In buona sostanza, un’azienda in difficoltà non può accedere al contributo e finisce per avere meno diritti (…) di chi ha partecipato alle elezioni ed è entrato in Consiglio Comunale, avendo pendenze con l’Amministrazione.
Troviamo poco interessante entrare nel merito dei criteri stabiliti dall’Amministrazione Comunale.
Avremmo gradito che la classe politica, con la piena consapevolezza del momento difficilissimo attraversato da tante aziende in difficoltà, non si fosse limitata ad erogare fondi messi a disposizione dallo Stato, ma avesse ridotto sensibilmente tributi che competono ai Comuni e diventano insopportabili per quanti hanno visto precipitare il loro volume di affari.
L’esperienza insegna che quando le Amministrazioni Comunali non sono in “sintonia” con il Governo Centrale lamentano trasferimenti sempre minori che rendono problematico qualunque tipo di investimento.
L’Amministrazione Comunale non avrebbe dovuto limitarsi al ruolo di elemosiniere del Governo Centrale ma avrebbe dovuto operare un drastico taglio delle imposte Comunali (IMU – TARI – TOSAP ) e dare un forte segnale di autentica solidarietà alle imprese.
Nulla di tutto questo: prendiamo atto che la voglia di fare cassa alle spalle di chi è in difficoltà permane, comunque, fortissima.
Una situazione grave ed eccezionale come quella che siamo chiamati quotidianamente ad affrontare avrebbe suggerito provvedimenti eccezionali, non pannicelli caldi.
Continuiamo a registrare atti amministrativi inconsistenti e di basso profilo come la messa fuori servizio dei parchimetri nel periodo estivo e prontamente rimessi in funzione per spillare soldi ai residenti e a qualche coraggioso turista.
Il vero problema degli amministratori locali è la mentalità, l’incapacità di adottare misure straordinarie ed innovative in linea con i tempi difficilissimi che affrontiamo.
Mentre continuano a nascere come funghi nuovi supermercati in una Camucia deserta e spettrale, vengono lasciati in funzione i parchimetri davanti ai negozi e alle botteghe e si scatenano gli ausiliari del traffico per scoraggiare la clientela e favorire la grande distribuzione con grandi parcheggi e nuova, anche se problematica, viabilità.
L’Amministrazione che vogliamo conosce le esigenze di imprese e cittadini, ne percepisce le urgenze ed è capace di fare sacrifici per dare risposte concrete a chi rischia di chiudere e di non aprire più.
Il nostro territorio è a forte vocazione turistica e conosciamo benissimo il malessere che ha coinvolto le strutture ricettive e di ristorazione, alberghi, ristoranti, bar che hanno visto ridurre in maniera consistente ed in alcuni mesi di forzata chiusura addirittura azzerare, il volume di affari.
A questa gente vogliamo fare pagare la TARI?
Non vogliamo gelidi burocrati che elaborano regolamenti discutibili per mettere a disposizione in ritardo i soldi stanziati dallo Stato.
Pretendiamo scelte coraggiose perché è in gioco il destino delle aziende e sono in pericolo centinaia di posti di lavoro.
Mauro Turenci
Cortona Patria Nostra