I lavori infrastrutturali alla galleria dell’interconnessione di Orte Sud, direzione nord, sulla linea Roma-Firenze sono finalizzati a incrementare l’affidabilità dell’infrastruttura, migliorare la puntualità e la regolarità del servizio ferroviario, ma purtroppo comporteranno alcune variazioni di orario per il periodo estivo, alcune soppressioni, ed in alcuni casi anche il raddoppio dei tempi di percorrenza, su tutte le stazioni umbre e toscane. Così la deputata Cortonese M5S Chiara Gagnarli interviene in merito agli Interventi di potenziamento infrastrutturale.
il treno IC 598 in partenza da Roma alle ore 18.16, ad esempio – prosegue la Gagnarli – sarà anticipato di 50 minuti determinando un evidente disagio per i pendolari della tratta Terontola-Roma che lavorano nella capitale, i quali si vedrebbero costretti ad anticipare l’orario di uscita da lavoro, non sempre possibile, oppure a partire da Roma Termini alle 19,25, con arrivo a Terontola alle 22, dopo oltre 16 ore fuori casa. Anche la dilatazione dei tempi di percorrenza (1h e 56m per Orvieto; 2.19 per Chiusi; 2.37 per Terontola) sarà un disincentivo all’uso del treno e penalizzerà i pendolari dei territori maggiormente coinvolti, come la Valdichiana.
Per questo, raccogliendo la segnalazione dei pendolari, e le loro proposte, ho informato i vertici di Trenitalia, dai quali attendo risposte, ed ho interrogato il Ministro ai trasporti per chiedere delle soluzioni da adottare nel periodo dal 29 luglio al 3 settembre, al fine di non penalizzare così tanto i pendolari dei territori maggiormente coinvolti, tra cui la Valdichiana.
Sempre in questi giorni ho depositato un'altra interrogazione, sul problema della sicurezza del personale ferroviario, dopo l'ultima aggressione accaduta il 18 luglio 2017 al capotreno sul regionale Siena-Firenze. Dopo che nel dicembre 2014 avevo depositato un primo atto, rimasto senza risposta, per segnalare la situazione grave contro il personale in servizio sui treni e i casi in Italia raddoppiati rispetto al dato complessivo del 2013, con Toscana, Veneto e Piemonte al vertice di questa classifica di rischio.