La vicenda della Cantarelli deve essere chiarita, la notizia che il Giudice di Arezzo stia valutando la situazione inerente l’affitto che attualmente è assegnato ad una società “bulgara” deve far riflettere. Personalmente sono amareggiato da questa situazione, la quale doveva essere gestita con trasparenza e a tutela dei dipendenti. Ricordo il flop istituzionale del Sindaco di Cortona; prima annunciò il reclamo contro fallimento, per poi non presentarlo, adducendo scuse non credibili. Il Comune di Cortona creditore, a causa del non pagamento da parte dell’azienda di tasse locali, aveva tutto il diritto di reclamare, cosa che non è stata fatta nonostante gli annunci nella stampa locale. La domanda sorge spontanea è chi ha “bloccato” il reclamo, l’unica forma rimasta in piedi per evitare il fallimento. Perché un Sindaco si lancia in una pubblica uscita per poi ritirarsi? C’è forse un sindacato che non era in “sintonia” con il reclamo al fallimento? Domande lecite che debbono avere risposta.
Tuttavia ora contano i fatti, si deve “pretendere” aldilà di chi sarà a gestire il marchio che la produzione rimanga a Cortona, che almeno una parte delle risorse umane vengano reimpiegate, non è auspicabile che si traslochi il marchio Cantarelli all’estero, lasciando morire una fabbrica che ha fatto la storia di Cortona.
La valutazione è proprio questa, un’Amministrazione locale invece di rimanere silente e soprattutto assente, si doveva far sentire, senza mai demordere, puntando sul fatto che un’azienda come la Cantarelli avrebbe potuto ancora dare molto, il marchio è forte e il prodotto è apprezzato, i dipendenti sono capaci e lo hanno dimostrato negl’anni, non mancherebbe nulla, solo la volontà di crederci ancora.
La politica ha fallito insieme alla fabbrica, alcuni soggetti del PD si presentarono poco tempo fa in fabbrica con tanto di “rinfresco” senza alcuna vergogna, con la solita passerella di chi comunque ha il lavoro assicurato, come per dire cosa ci importa degli altri!
Luciano Meoni