Poiché siamo in piena campagna elettorale e gli articoli non corrispondenti al vero devono trovare risposte ferme e decise, vorrei chiarire la mia posizione in merito all’accusa rivoltami da parte del consigliere Scorcucchi e del candidato a sindaco Donzelli, entrambe del Movimento 5 Stelle.
La discussione verte su di una pratica riguardante la costruzione di un edificio commerciale in zona Viale Gramsci, a lato dell’ex campo sportivo denominato “Maialina”. Nell’ultimo Consiglio comunale, al punto n. 10 dell’ordine del giorno, era inserita una semplice richiesta d’integrazione. Tengo a precisare che non si votava nessuna delibera definitiva e/o adozione come qualcuno invece voleva far intendere. Infatti, nella commissione preposta, erano stati richiesti dei documenti di integrazione alla pratica come ad esempio il piano del traffico, il disegno dell’immobile e dei parcheggi. Vorrei ricordare che, come verbalizzato dal sottoscritto, la richiesta sarebbe stata potuta approvare dalla stessa commissione, senza portare l’atto in Consiglio comunale. Durante la riunione della commissione ho espresso il parere favorevole riguardo al mantenimento dell’ingresso nell’area interessata in senso longitudinale, nella variante l’ingresso è in diagonale, provocando problemi al traffico e andando a coinvolgere proprio l’unico reperto archeologico che si trova nella fascia di rispetto.
Il Sig. Scorcucchi e il Sig. Donzelli, nell’articolo a loro firma per conto del Movimento 5 Stelle, hanno asserito che il sottoscritto “non ha votato, come sempre e per chissà per quali motivi”, e che l’unico voto contrario è stato del solo Scorcucchi (quindi tutti gli altri Consiglieri sarebbero da condannare). Bisognerebbe spiegare al Consigliere comunale Scorcucchi che nessuno ha votato l’adozione della pratica perché quello richiesto era solo un atto di indirizzo (e cioè una richiesta di integrazione documenti), grave il fatto che lo stesso consigliere abbia votato contro delle restrizioni vere. ( nell’aria interessata si potrebbe già costruire).
La mia uscita dall’aula è motivata e credo onestamente, ritenendo fin già dalla Commissione un atto proforma che non serviva a nulla se non a far perdere tempo e lanciare “fumo negli occhi”. Francamente speravo che il consigliere Scorcucchi, più volte costretto a ritirare mozioni a causa di suoi errori formali o incongruenze, avesse da dire qualcosa contro il PD, ma pare che l’obbiettivo sia invece diventato il sottoscritto, probabilmente per cercare di racimolare qualche voto in più per la campagna elettorale. Devo inoltre ricordare al consigliere Scorcucchi che quando noi della minoranza alcune volte, per protesta, abbiamo abbandonato l’aula, per poter far cadere un procedimento, lui ha garantito spesso il numero legale al PD. Ma questo viene ovviamente taciuto!
Annuncio sin d’ora che agirò nelle sedi opportune a tutela della mia immagine, l’articolo emesso dai 5 Stelle e firmato dai suddetti, risulta contraddittorio e lesivo della mia reputazione, lo stesso non corrispondente affatto alla realtà dei fatti.
Luciano Meoni