L’atteggiamento assunto dall’amministrazione comunale di Cortona rispetto agli sviluppi che si stanno riscontrando nelle operazioni di scavo archeologico di via Capitini di Camucia è a mio avviso strano.
Da una parte vengono enfatizzate , giustamente , iniziative per promuovere i tesori del MAEC e la bellezza del parco archeologico, dall’altra non si fa un cenno rispetto agli scavi che direttamente il soprintendente archeologico di Firenze sta realizzando a Camucia.
Da una parte vengono promossi i reperti che sono stati trovati in quell’area, dall’altra non si fa nulla per sostenere lo sforzo della soprintendenza per capire e per portare alla luce i luoghi dove quei reperti erano nati e dove sono stati custoditi per millenni.Per lo meno questo è quello che si percepisce nel territorio.
Dopo i primi scavi nell’area di via Capitini sappiamo che “anche” in quel sito ci sono reperti archeologici e resti di insediamenti etrusco-romani. Forse da questi reperti si potrà scoprire che Camucia è l’insediamento di base che poi ha creato la fortificata Cortona. Portare alla luce un sito archeologico all’interno della città di Camucia, che ha direttamente legami con i reperti custoditi al museo, può dare una forte spinta all’economia commerciale camuciese che ora si sta spegnendo nell’indifferenza dell’amministrazione.
Come mai l’amministrazione comunale non si pone queste domande?
Come mai parla tanto degli etruschi ma non tiene informata la popolazione sugli sviluppi di questi ritrovamenti del periodo etrusco?
Si possono fare mille ipotesi rispetto alla mancanza di risposte, vogliamo però essere costruttivi nonostante tutto; chiediamo che l’amministrazione comunale informi la popolazione tutta su cosa sta avvenendo e che prenda una posizione chiara e decisa su come intende muoversi rispetto a questi eventi senza aspettare patetiche giustificazioni magari interpretando con poco coraggio decisioni di altri.
Noi riteniamo che il tempo delle distruzioni dei siti archeologici deve essere considerato definitivamente chiuso. Che il tempo delle scuse del tipo “non abbiamo soldi quindi ricopriamo tutto e facciamo finta di niente” è finito. Qui non si parla soltanto dell’importanza della scoperta delle nostre origini (cosa comunque che già giustificherebbe un intervento conservativo serio e completo); qui siamo di fronte ad una svolta epocale che potrebbe trasformare radicalmente Camucia, da condizione di “periferia di se stessa”, ad una nuova dignità di città.
Abbiamo apprezzato la sindaca Basanieri quando ha detto “il turismo è il nostro petrolio!”. Osservazione banale e stantia, ma l’abbiamo apprezzata lo stesso. Ora, signora Sindaca, abbiamo scoperto un pozzo petrolifero. Molto probabilmente non “renderà tanto petrolio” quanto il Melone 2, in ogni modo sarà pur sempre il sito da cui, con ottime probabilità, proviene la Tabula cortonensis”. E questo sicuramente non è poco.
Come cittadino e come amministratore vorrei che il Comune di Cortona mettesse in pratica ogni sforzo al fine di creare interesse intorno a quanto sta accadendo nell’area di scavo in Via Capitini , da parte di tutta la comunità e di potenziali investitori che potrebbero , questi ultimi , veicolare a Camucia quelle risorse necessarie per poter massimizzare e valorizzare l’area di scavo che ha tutte le carte in regola per essere trasformata in un Parco Archeologico di tutto rispetto per la città di Camucia e per tutta la Valdichiana.