A Castiglion Fiorentino l'organo straordinario di liquidazione, con delibera 31 del 22 febbraio 2016, ha formalmente comunicato la cessazione dello stato di dissesto finanziario del Comune.
Dopo circa cinque anni dal fallimento del Comune e con l'approvazione del piano di estinzione, cessa quindi l'attività straordinaria di liquidazione dei debiti pregressi.
A pagare il conto ci ha pensato lo Stato con circa due milioni di euro, i creditori rinunciando a circa due milioni e centomila euro e i cittadini che hanno versato in termini di inasprimento di tasse circa un milione e duecentomila euro.
La fine dello stato di dissesto dovrebbe portare un po' di sollievo ai cittadini tartassati da cinque anni dall'aumento feroce delle tasse e non dico di restituire quanto costretti a pagare, ma per lo meno fermare qui i danni.
Invece i timidi tentativi dell'attuale amministrazione di ridurre la tassazione non porteranno a nulla.
Così come non porteranno a nulla i vari conflitti tra la politica degli amministratori che deve fissare gli obiettivi e le competenze specifiche dei funzionari che per legge (art.4 Dlgs 165/2001) devono essere ben distinte, così come abbiamo visto con gli amministratori del dissesto.
L'unico tributo su cui il Comune oggi può intervenire e che non soggiace al blocco stabilito dalla legge di stabilità, è la TARI.
Si tratterà quindi di verificare se questo tributo potrà essere ridotto oppure no.
Bene, credo che non solo, stando così le cose, questo tributo non verrà ridotto ma addirittura verrà aumentato.
Perché la raccolta porta a porta è molto dispendiosa e il costo cadrà inevitabilmente quanto interamente sulle tasche, vuote, dei cittadini.
Siamo usciti, a nostre spese, dal dissesto, le tasse non saranno diminuite, anzi saranno aumentate.
E io continuo a sostenere che,,, qualcosa non torna!
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti