Che cosa sta succedendo all’Ente Serristori ? Nell’indifferenza e nella disinformazione sta avvenendo qualcosa di strano. Andiamo per tappe.
Qualche mese fa il Presidente ha presentato un bilancio che presentava una perdita di circa 400.000 euro. Il Pd, dati alla mano, ha dimostrato che le perdite erano di molto inferiori e che la responsabilità maggiore del deficit gravava sulle spalle dell’attuale dirigenza.
Perché gonfiare a dismisura la perdita ? La risposta è arrivata poco dopo: per giustificare la vendita, a prezzi di realizzo, di buona parte del patrimonio boschivo e delle aree a pascolo dell’Ente. Dare via oltre 200 ettari a 192.000 euro non è un grande affare, giustificato però dall’esigenza di trovare risorse.
Le cose strane però non finiscono qui. Ci siamo accorti che l’Associazione (privata) che gestisce il gruppo di migranti impegnati in lavoro socialmente utili ha sede legale proprio nei locali del Serristori di Piazza San Francesco. A quale titolo e perchè? E soprattutto quanto costa questo servizio e chi incamera i soldi?
Terzo, ultimamente il Comune ha delegato al Serristori il servizio del Doposcuola, costo annuo 14.000 euro e la gestione dei musei, costo annuo 29.000 euro, il presidente della Biblioteca come sempre sta zitto, eppure qualcosa dovrebbe pur dire. A parte i dubbi nell’affidare questi servizi, che potrebbero essere agevolmente svolti da soggetti privati con una spesa minore e con una professionalità maggiore, assistiamo a un ribaltamento completo della logica. La logica vorrebbe che il Serristori attraverso le sue attività: affitto locali scolastici e azienda agricola sostenesse le attività del Comune. Qui invece è il Comune che paga il Serristori. Che cosa sta succedendo? Un dato è certo, se l’azienda agricola, quella che doveva produrre reddito viene ceduta o affittata a prezzi irrisori ai privati, alla fine mancano i soldi.
In tutto questo c’è qualcosa di poco chiaro.