Speravamo che la conferenza stampa, tenuta a Roma, dal Sindaco Agnelli sulle “Unioni Civili” rimanesse confinata in qualche notiziario e invece è esplosa con fragore. L’obiettivo del Sindaco è stato raggiunto: riuscire ancora una volta, nel bene o nel male, a far parlare di se. E poiché ormai la notizia si è diffusa abbiamo il dovere di dire la nostra, anche se la vicenda presenta connotati di squallidezza unica nel suo genere.
Anche i gatti hanno capito che il “primo cittadino” le tenta di tutte per uscire dall’anonimato: dai crocifissi, agli immigrati, dalle unioni civili a Banca Etruria ogni occasione è buona per mettersi in mostra, fidando che questo gli possa essere utile per il suo futuro politico.
L’ultimo “capolavoro”, se così si può definire, è la conferenza stampa romana dove, in merito alle Unioni Civili, ha dichiarato “ Ho una famiglia normale. E non sono un alieno. Il mio è un paese di 13mila e 500 persone e non siamo alieni”.
L’equazione è presto fatta, se io (normale?) non sono un alieno, alieni sono coloro che amano una persona dello stesso sesso, oppure decidono di convivere senza sposarsi.
Vorremmo ricordare ad Agnelli che le parole hanno un peso. I nazisti definivano gli omosessuali “a-sociali” cioè estranei alla società (quella dei normali evocata da Agnelli) insomma erano anche per loro degli alieni.
L’obiezione di coscienza di Agnelli riguardo alle celebrazioni delle Unioni Civili è sciocca e puerile, l’obiezione di coscienza vera è quella di chi rifiuta di impugnare le armi o di chi decide di non praticare aborto o, laddove è prevista, l’eutanasia, non è quella di chi rifiuta di mettere una firma in un atto amministrativo, dividendo così i cittadini tra buoni e cattivi.
Ma ormai Agnelli ci ha abituato a questa doppiezza: il giorno partecipa a manifestazioni contro le discriminazioni e la sera tuona contro le unioni civili, si mette la pannuccia per fare il cameriere alle cene in favore di poveri e immigrati e la mattina dopo presenzia a manifestazioni con chi gli immigrati li vorrebbe bruciare in piazza. A Castiglioni abbiamo un sindaco “double face”, che si colloca secondo le convenienze, e per favore non chiami in ballo coscienza e religione, sono cose troppo serie per confonderle con il suo opportunismo.
Per altro con queste sue posizioni da un’immagine sbagliata del paese che rappresenta. Castiglioni per fortuna è ben più avanti di lui. Ma ormai ha proprio perso il senso della misura “a Roma mi hanno preso per un eroe” ha dichiarato. Gli eroi per fortuna sono altri. Non è certo un atto di valore quello di discriminare le persone e negare loro un diritto.