Quasi ogni mattina, tra le sette e mezza e le otto, Gioacchino Fabianelli si ferma al bar camuciese dei figli Gabriele e Laura per un caffè al volo ed è lì , nei giorni scorsi, che l’ho incontrato per una chiacchierata essenziale sulla sua professione di maestro artigiano delle riparazioni degli elettrodomestici in Camucia, Cortona, Castiglion Fiorentino e in tutta la Valdichiana aretina ed umbra.
Gioacchino è un vero Archimede moderno dei nostri elettrodomestici che si rompono e che egli ripara e mette nuovamente in funzione con la passione e l’intelligenza dei nostri maestri artigiani di una volta. Maestri artigiani che oggi sembrano sul punto di scomparire, in quanto i nostri giovani si sono convertiti ormai allo slogan consumistico “ usa e getta” e non ne vogliono sapere della riparazione e del riuso.
Gioacchino, classe 1959, invece viene dalla società contadina antica, dove la manualità e l’ingegno personale del singolo privilegiavano sempre la riparazione e il riuso di una macchina, di un utensile fino a che non si era completamente distrutto o rotto.
Dopo le elementari e le medie in Castiglion Fiorentino, Gioacchino frequenta il locale istituto professionale e quindi dal 1971, appena dodicenne, alterna la scuola pubblica con la scuola alla bottega artigiana di babbo Giorgio che aveva da poco aperta in Via Madonna del Rivaio con il nome di “ Ditta Fabianelli”. E’ lì che Gioacchino, assieme ai fratelli Lorenzo e Paolo, consegue la sua abilità e competenza di artigiano tutto fare e di "Archimede argento vivo", che lo porta ,insieme al fratello Paolo , ad aprire, nei primi anni 1990, un nuovo negozio anche in Camucia; dapprima proprio nella piazzetta dell’attuale Extra Bar e poi in Piazza Degasperi dove oggi è molto difficile però incontrarlo perché sempre in giro per lavori da mane a sera.
Gioacchino è figlio di Giorgio Fabianelli e di Elda Melini ed ha due fratelli ( Lorenzo e Paolo) e una sorella ( Stefania) con i quali oggi celebra oltre cinquantadue anni di attività della Ditta Fabianelli che oggi si chiama “Ditta Gioacchino, Lorenzo e Paolo Fabianelli” e che viene amministrata dalla sorella Stefania.
“Il lavoro c’è e tanto”, mi dice durante la nostra chiacchierata. Aggiungendo subito: “ Anche se oggi i giovani e i tanti comodi sono per l’usa e getta, io corro tutto il giorno dalle sette del mattino alle nove di sera, chiamato in tutta la Valdichiana e dintorni per riparazioni di elettrodomestici che, soprattutto con la crisi economica di oggi, le famiglie hanno sempre più difficoltà a ricomprare nuovi una volta che si rompono o funzionano male. Per dirla alla castiglionese , la toppa non arriva al rotto ed io e i miei fratelli non siamo più sufficienti ad accontentare tutte le richieste che quotidianamente ci arrivano. Mi farebbe tanto piacere se arrivassero giovani artigiani e se i ragazzi di oggi,dopo la terza media, avessero più offerta di istituti professionali come avveniva ancora nell’Italia degli anni 1960-1990. C’è oggi, dopo la pandemia e con la crisi economica causata dalla guerra , un grande ritorno delle famiglie e della gente al riuso delle cose, alla riparazione di quello che si ha. Ma le scelte gestionali fatte in alto dalle grandi aziende e dalla politica di privilegiare l’usa e getta e quindi di non produrre più i pezzi di ricambio di un elettrodomestico, assieme alla non predisposizione dei ragazzi di oggi a sporcarsi le mani per lavorare e cercare o inventarsi il lavoro, rendono tutto più difficile e ho timore che presto arriveremo ad una società locale senza più artigiani , non solo nel mio campo, ma in tutti i campi del lavoro e della produzione sempre più anonima ed affidata alle intelligenze artificiali.
Oggi, anche se nella vita ho corso tanto, io mi sento molto soddisfatto dei miei cinquant’anni di lavoro autonomo ed artigianale. Un lavoro che mi ha permesso di mettere su famiglia, di sposarmi nel 1981 con mia moglie Maura Zucchini, che mi ha regalato due splendidi figlioli, Gabriele e Laura, e con la quale oggi vivo nella nostra amata casa del Sodo, che insieme abbiamo sognato e costruito”.
Per dirla alla Rampello, Gioacchino Fabianelli è, assieme ai fratelli, un grande patrimonio vivente delle nostre società cortonesi e castiglionesi. Un bene , un valore umano e di maestria artigianale da tutelare, proteggere e conservare. Nell’augurargli altri cinquanta e passa anni di attività artigianale, ringrazio di cuore Gioacchino non solo per la bella, interessante chiacchierata mattutina avvenuta nell'Extra Bar di Camucia, ma anche per la fotografia che lo ritrae accanto al suo furgone e che ci ha concesso per corredare questo articolo a lui dedicato.
Ivo Camerini