L’Etruria

Redazione

La montagna cortonese riparte anche dall’ars venandi

Pranzo sociale a “ Sette vene” , all’ombra degli abeti di Castel Giudeo della squadra di caccia al cinghiale “ Nuova Portole e Sant’ Egidio”

La montagna cortonese riparte anche dall’ars venandi

Domenica 23 luglio 2023, una montagna unita e appassionata  (e integrata con tanta altra bella gente  dei borghi  cortonesi di pianura) dell'ars venandi  (cioè dell’arte venatoria  codificata nell’antico  trattato De arte venandi cum avibus dell’imperatore Federico Secondo di Svevia) si è ritrovata per un festoso e ricco pranzo sociale all'ombra dei pini e dei castagni di Castel Giudeo, in località “Sette vene”.

Sette vene” è infatti uno spazio boschivo terrazzato tra gli abeti e i castagni di Castel Giudeo e ci si arriva dalla provinciale che da Portole porta a Poggioni , svoltando sulla destra appena duecento metri dopo la strada comunale per Tornia. Qui gli attivi e appassionati cacciatori della squadra Nuova Portole e Sant’Egidio, costituitasi nel 2022, hanno costruito con il patrocinio  dell’Amministrazione comunale e con quello delle associazioni agricole e di settore, un vero e ben organizzato chek-point della caccia al cinghiale, intesa come rispetto per la natura e come tutela della sempre più difficile attività agricola dei cereali, dei vigneti e dei frutteti montagnini, ormai sempre più disastrati e feriti dalle scorribande degli ungulati.  

Il pranzo ha radunato per festeggiare questa apertura del chek-point venatorio, oltre ai  cinquanta associati della “Nuova Portole e Sant’Egidio”, anche tanti altri colleghi cacciatori cortonesi in rappresentanza delle altre squadre presenti ed operanti nelle nostre terre.

E’ stato un vero e proprio convivio contadino, tipo il pranzo estivo delle battiture montagnine del Primo Novecento. Un pranzo preparato con pietanze e vini (tutti di rigorosa produzione agricola montagnina) dalle  brave e infaticabili donne e cuoche casalinghe della nostra montagna.

A questa giornata di festa e di amore per la montagna cortonese, che dalla notte dei tempi ha sempre praticato l’ars venandi per sostentarsi e per proteggere le proprie coltivazioni, hanno partecipato diversi esponenti istituzionali e civili. Tra questi abbiamo avvicinato per una loro breve riflessione l’assessore comunale, Paolo Rossi , il presidente della Cia cortonese, Enzo Banini e naturalmente il presidente della squadra Nuova Portole e Sant’Egidio, Luciano Fanelli.

Ecco di seguito le loro dichiarazioni al nostro giornale.

Paolo Rossi: “ Ho portato molto volentieri la presenza istituzionale dell’Amministrazione comunale a questo evento di inaugurazione del punto di ritrovo e di organizzazione della squadra di caccia al cinghiale Nuova Portole e Sant’Egidio, che, con i suoi cinquanta associati, è una delle otto squadre presenti nel nostro comune e che praticano la buona caccia a salvaguardia della natura antropizzata delle nostre terre. Mi congratulo con i presenti sia per la realizzazione di questa baita, punto di ritrovo e di organizzazione venatoria dei cacciatori di  Sant'Egidio, Portole, Tornia, Novelle e Casale sia per la presenza solidale di cacciatori di altre squadre cortonesi e per la presenza di rappresentanti delle associazioni agricole e del settore venatorio”.

Enzo Banini: “ Le associazioni agricole cortonese sono da sempre accanto a coloro che praticano la buona  attività venatoria per il contenimento degli ungulati, che tanti danni arrecano alle produzioni cerealicole e agricole in generale e alla corretta gestione di un territorio svantaggiato come quello della nostra montagna

Luciano Fanelli: “ Oggi per noi è davvero una bella giornata di festa contadina e montagnina, che ha coinvolto non solo i cinquanta associati della squadra, ma anche tanti amici delle altre squadre, i rappresentanti delle istituzioni civili, delle associazioni e tante donne che, con il loro sapere di cuoche, ci hanno regalato un pranzo davvero all’antica, cioè come quelli delle battiture di una volta. Insomma, io e tutta la mia squadra siamo fieri di aver realizzato questo punto di ritrovo e ringrazio particolarmente i nostri giovani associati, che, con tanto sudore e passione, hanno coadiuvato noi diversamente giovani”.

Al giornalista di strada, imbattutosi quasi per caso in questo significativo ed importante evento, non rimane altro che ringraziare per l’affetto e l’amicizia con cui tutti mi hanno accolto e offerto un bicchiere di buon vino rosso, quando sono arrivato tra di loro per la mia breve visita tra una pietanza e l’altra, rinviando, naturalmente,  i lettori al racconto per immagini pubblicato in Gallery.

Ivo Camerini