Domenica otto ottobre, con il suo super caldo da solleone di ritorno, mi ha fatto passare una bella domenica a Tuoro ospite, assieme a tutta la famiglia, nella bella casa degli amici Alberto Biagini e sua moglie Carla Caproni.
Alberto Biagini è un vero maestro artigiano di quella grande Italia del Secondo Novecento, che dal nulla ha saputo creare una delle più importanti imprese umbre del settore elettrico ed impiantistico sia civile sia industriale.
Una impresa che oggi ha affidato in gestione alle buone mani e al cervello professionale del figlio ingegnere elettronico Andrea e che ieri aveva avuto il suo braccio destro nella moglie Carla, non solo amabile padrona di casa e mamma dei suoi due figli Lara ed Andrea, ma anche preziosa e infaticabile amministratrice dell’impresa di famiglia.
Alberto vive da sempre in Tuoro, dove, negli anni a cavallo tra vecchio e nuovo secolo, ha costruito la sua bella e confortevole casa sul costone della collina di Tuoro, che guarda da vicino l’isola minore e maggiore del lago Trasimeno.
Dalla terrazza della sua sala da pranzo, dove è stata scattata la foto ricordo qui pubblicata, la vista si perde con piacere nell' azzurro del Lago Trasimeno, che, mescolandosi a quello del cielo, rende meno doloroso il ricordo del sangue scorso in quella terra nell' autunno 217 a.c., nella battaglia tra Flaminio ed Annibale.
Il grande parco della casa di Alberto, curato con amore e passione dallo stesso Alberto, dal figlio Andrea e dal genero Alessio, regala felicità e bellezza al sogno di vita di un imprenditore umbro, che, oggi da pensionato attivo, continua a remare con forza ed esperienza nella barca guidata dal figlio.
Una bella barca del nostro lavoro artigianale (oggi sempre più raro) ma che va, naviga sicura, nonostante i brutti marosi delle guerre (lontane per modo di dire nel mondo villaggio globale), che coinvolgono la nostra piccola e grande patria e la feriscono senza sosta assieme alle speculazioni finanziarie ed economica di un capitalismo neoliberista di rito nordamericano e anglosassone, che, ogni giorno di più, avvolge in una zona grigia e solcata da nubi minacciose la vita sociale e civile di quel ceto medio italiano di cui il patriarca Alberto fa parte.
Un patriarca che però,ancora oggi ,sa regalare il suo sorriso e la sua voglia di futuro positivo non solo ai suoi parenti ed amici invitati ad una domenica di bella umanità, ma anche ai due pronipoti, frugoletti argento vivo e incontenibili, Sofia e Mattia ,figli dei nipoti Gabriele e Chiara e che sotto lo sguardo premuroso di nonno Silvano, di nonna Ada e di nonna Fiorella , in questa domenica rendono ancor più vitale e gioioso il grande parco che circonda casa Biagini .
Un parco che, con il verde intenso dei suoi prati e quello verde argenteo degli ulivi quasi centenari, curati direttamente dal maestro artigiano Alberto (anche nel ricordo del proprio babbo rinomato maestro potatore di ulivi Umbria) rendono questo habitat un angolo di paradiso, che sembra proprio un bel quadro vivo della mitica pittura dei macchiaioli di fine ottocento.
Un quadro vivo e ameno dove il convivio gourmet , preparato dalla signora Carla e servito con impeccabile maestria dalla figlia Lara, stimata funzionario di una storica banca delle terre di Valdichiana, ha regalato dialoghi e conversazione da vita arcadica di una volta e che si sono conclusi in un corale , affettuoso brindisi di lunga vita ad Alberto e Carla , umbri di frontiera e con cuore da rinascimento toscano.
Ivo Camerini