Incontrarsi dopo mezzo secolo con gli antichi compagni di Seminario poteva rappresentare per ognuno di noi motivo di gioia e nel contempo di malinconia. Di gioia, perché ritrovare chi ha condiviso in anni lontani un’ esperienza unica di formazione umana e cristiana significava in fondo rivivere bei ricordi, provare emozioni, ripercorrere assieme i sentieri un po’magici della giovinezza.
Ma come talvolta accade in tali circostanze, si poteva correre il rischio, essendoci lasciati ragazzi e ritrovandoci alla soglia della terza età, di avvertire forte il senso della caducità della vita constatando i segni lasciati dal tempo sui nostri volti. Ed anche nel registrare alcuni dolorosi vuoti tra le nostre fila.
Soprattutto per me, con cui la chiusura del Seminario nel 1967 coincise con la definitiva partenza dall’amata Cortona, il raduno del 15 settembre poteva più facilmente suscitare sentimenti di rimpianto, quasi di tristezza.
Così, per fortuna, non è stato grazie alla maestria con cui il caro Ivo Camerini ha saputo articolare l’incontro, ben dosando momenti di ufficialità, spiritualità, cultura, e convivialità.
L’approccio è stato felice: il buon caffè sorbito in piazza Signorelli ha di certo rappresentato un sereno inizio per le prime affettuose presentazioni e per sciogliere qualche “dubbio d’identità”. Di grande spessore poi il successivo incontro con il Sindaco, perché proprio nel Palazzo del Comune, attraverso vari interventi, è stato riconosciuto il ruolo rivestito lungo i secoli dal Vagnotti nella formazione, pure civica, dei ragazzi del territorio cortonese.
Nella visita all’antico Seminario, la gioia di rivisitare ambienti così familiari, è stata in parte offuscata nel costatare come le strutture dello storico edificio,ormai adibito ad altri usi, siano state così stravolte . Una delle tante conseguenze questa – forse la più dolorosa!- della soppressione della Sede episcopale cortonese.
La riunione conviviale nel Convento di S. Margherita ci ha dato occasione, per nulla intimoriti dalla presenza di tre Vescovi, di far gioiosamente memoria di persone e cose che hanno caratterizzato gli anni della nostra formazione.
La Liturgia eucaristica, celebrata presso l’urna della Santa Patrona di Cortona, ha rappresentato il culmine di una giornata memorabile che ha certamente rafforzato i nostri vincoli di fraterna amicizia. Proprio per questo, auspico che almeno ogni cinque anni venga riproposto il nostro incontro. E invito Ivo Camerini a prenderne nota sin da ora.
Roberto Saccarello