L’Etruria

Redazione

Serata di amore cristiano e di preghiera per Don Fulgenzio Lazzeri

A Fratta di Cortona per i settantadue anni di sacerdozio del decano dei sacerdoti cortonesi

Serata di amore cristiano e di preghiera per Don Fulgenzio Lazzeri

Il popolo di Fratta e Santa Caterina, sabato pomeriggio 22 luglio 2023, si è riunito in massa nella Chiesa parrocchiale di Sant'Agata ed ha regalato al novantasettenne Don Fulgenzo Lazzeri una grande serata di amore cristiano e di preghiera per i suoi settantadue anni di sacerdozio.

Infatti Don Fulgenzio, nato il ventinove aprile 1926 a Castiglionfiorentino, dopo aver compiuto i suoi studi nel Seminario vescovile di Cortona, il ventun luglio 1951  venne ordinato sacerdote da S.E. Mons. Franciolini.

La comunità  di Fratta e Santa Caterina tutta insieme, guidata dal nuovo parroco Don Tanislao Milik e dal Consiglio pastorale, ha voluto rendere grazie a Dio, assieme a Don Fulgenzio , con una Santa Messa solenne e con un momento conviviale semplice , ma sentito e fraterno.

La Santa Messa, impreziosita dai canti religiosi del coro parrochiale guidato all'organo dal maestro Luni, è stata presieduta da don Tanislao e concelebrata da Don Ottorino Capannini, da Don Giovanni Tanganelli e dallo stesso don Fulgenzio.

Dopo una breve, ma sentita omelia di Don Tanislao, hanno portato gli auguri al parroco emerito di Fratta e Santa Caterina, Don Ottorino Capannini, Don Giovanni Tanganelli e il Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale, Severino Faralli.

Al termine della celebrazione eucaristica , il parroco Don Tanislao ha trasmesso gli auguri e il saluto del vescovo diocesano Mons. Andrea Migliavacca, impossibilitato a partecipare in quanto impegnato nel Convegno nazionale sull'attualità del " Codice di Camaldoli" del 1943, che ha visto salire ed intervenire a Camaldoli anche il Presidente della Repubblica Mattarella. Si sono uniti agli auguri a Don Fulgenzio, con brevi interventi, anche Loris Salvatori di Ronzano e Suor Gaetana di Cortona.

A tutti Don Fulgenzio ha rivolto , con voce ed eloquio da giovanotto, il suo paterno ringraziamento con parole molto fraterne e piene di sentimenti cristiani, dicendo, tra l'altro: " Sono davvero felice che in questa calda serata di luglio siete venuti in tanti a lodare e a ringraziare con me il Signore per il dono sacerdotale che mi fece il 21 luglio 1951.  Assieme a voi stasera ringrazio il Signore per tutte le cose che ho fatto in questi settantadue anni di sacerdozio ed anche per quelle che non ho potuto fare ( ....) Chiedo al Signore una benedizione speciale per voi tutti che siete venuti alla nostra chiesa ed anche per coloro che non sono potuti venire. Grazie di cuore che siete venuti a salutarmi e a pregare con me per ringraziare il Signore per la lunga vita che ha voluto donarmi e per quella che ancora vorrà concedermi".

Dopo le parole di Don Fulgenzio e i canti finali della messa, tutti i presenti si sono recati nel giardino della canonica per un brindisi augurale e per un momento di agape fraterna.

Ma chi è don Fulgenzo Lazzeri e cosa ha fatto nella sua vita? Per chi vuole sono andato a recuperare un mio articolo scritto su di lui nel 2005 durante il mio piccolo viaggio di giornalista di strada nella chiesa cortonese di allora. Lo riporto integralmente come appendice a questo odierno servizio giornalistico.

Ivo Camerini

 Dall' Etruria del 2005.

Piccolo viaggio nella Chiesa cortonese  -3

Don Fulgenzio Lazzeri, parroco di  Fratta e Santa Caterina

Al Sodo , lasciati alle spalle i due meloni etruschi, costeggiando sempre il torrente Oreto, attraversato il sottopasso ferroviario  e  superato il ponte di Sanchione, si arriva alla Fratta. Al primo ed unico crocicchio che s’incontra comincia il centro abitato, che da alcuni mesi sta cambiando volto a seguito del fiorire edilizio di nuove costruzioni che faranno da indotto al nuovo Ospedale di Santa Margherita o della Valdichiana Est.

Girando a destra si attraversa questo centro abitato e subito si arriva a Santa Caterina. Svoltando a sinistra si va alla Chiesa parrocchiale di Sant’Agata e , volendo, dopo esser passati per quella zona che ancora alcuni chiamano padule, si ritorna a Camucia. Tirando diritto si va invece a Fratticiola e Ronzano.

Queste le scelte da farsi al crocicchio o quadrivio che una volta chiamavano di Burcinella. Per questa terza tappa del nostro piccolo viaggio io vado a sinistra alla chiesa di Sant’Agata,  dove incontro il canonico Don Fulgenzio Lazzeri , parroco di quest’importante zona della pianura cortonese e qui arrivato nel lontano  febbraio 1960.

Don Fulgenzio, nato il ventinove aprile 1926 a Castiglionfiorentino, compie i suoi studi nel Seminario vescovile di Cortona e il ventun luglio 1951  viene ordinato sacerdote da S.E. Mons. Franciolini.

Prima di Fratta egli è stato parroco nella montagna cortonese dove ha avuto i seguenti incarichi pastorali: dal dieci ottobre 1951 al dieci ottobre 1953 ,titolare della chiesa di San Giovanni Battista di Tornia,quindi  della chiesa di San Lorenzo martire di Rufignano, dove rimane fino al due febbraio 1960.

Arrivando a Fratta nel 1960 in sostituzione del  guareschiano Don David Calbini ( un prete che non rinunciava a scendere sull’agone politico e del quale molti ricordano il funerale carnevalesco fatto all’allora Pci dopo la vittoria democristiana), Don Fulgenzio trova una popolazione di circa  ottocento persone che si manterrà costante nel tempo, in quanto le emigrazioni degli anni sessanta e settanta del Novecento si compensano con le immigrazioni di gente venuta via dalla montagna cortonese e in particolare dalla sua ex-parrocchia di Rufignano.

Oggi, dopo che dall’ottobre 1982 è stato nominato parroco anche della chiesa di Santa Caterina vergine e martire d’Alessandria, cioè della contigua frazione di Santa Caterina, la popolazione, che a livello religioso fa riferimento a lui, si aggira sulle  millecento unità . Circa trecentosessanta famiglie, che con l’apertura del nuovo ospedale di Valdichiana , sono però destinate a prevedibili incrementi.

Don Fulgenzio è un sacerdote amato e stimato da tutti. Passa tutto il suo tempo tra Fratta e Santa Caterina ad eccezione di tre mattinate  alla settimana  quando sale a Cortona negli uffici della Curia vescovile, dove tiene l’amministrazione dei beni del Seminario cortonese, del Capitolo della cattedrale e delle varie parrocchie cortonesi.

Economicamente  egli vive da modesto pensionato Inps, in quanto è stato anche insegnante di religione alla Scuola Media di Fratta, tra il 1962 e il 1987.

E’ un parroco riservato Don Fulgenzio e al primo approccio è di poca confidenza, ma , appena  ti ha sogguardato e squadrato come facevano i professori di una volta agli esami, accetta volentieri di rispondere alle  domande tese a raccontare e commentare la sua vita di sacerdote e di pastore d’anime.

Vive  ancora solida la tradizione religiosa festiva- mi dice Don Fulgenzio dopo che abbiamo ricordato le tappe essenziali del suo curriculum sacerdotale- ma oggi anche qui a Fratta e Santa Caterina la presenza dei giovani in chiesa è ridotta a  vera minoranza. Campo sportivo, circolo della Casa del popolo e bar degli sportivi sono i ritrovi della maggioranza della gioventù. In tutti questi anni della mia azione pastorale ho avuto un costante impegno teso ad unire , ad abbattere gli steccati ideologici, che in questa zona erano molto forti e sentiti, ( nel passato la popolazione bilanciava i propri consensi tra Dc e Pci , ma vi era anche una non trascurabile presenza missina , ndr) ed oggi ho la fortuna che nessuno vede più la chiesa come luogo politico , ma come luogo di vita religiosa, cioè come sempre dev’essere.Sono davvero contento che oggi, attorno alle mie due chiese di Sant’Agata e di Santa Caterina, si parli solo di questioni religiose o sociali e che un pò tutti mi considerino come un amico a loro completa disposizione”.

Don Fulgenzio ha aperto la sua chiesa a tutti e anche la casa parrocchiale offre locali e servizi di aggregazione sociale e culturale. In particolare è da segnalare la sala parrocchiale ,che serve per il catechisismo e per le attività musicali della Corale Santa Cecilia , diretta dal maestro Alfiero Alunno; ma anche  per dibattiti, mostre, teatro ed altre iniziative organizzate dal Circolo Burcinella, che ha come scopo principale quello di mantenere viva la tradizione folk di questa zona.

Una tradizione che trova il suo remake annuale nella Festa dell’Autunno , dove vengono promossi i prodotti tipici della campagna ed insieme richiamati  il dialetto e la cultura contadina dei tempi andati.

La cura e la  funzionalità delle due chiese di Sant’Agata e di Santa Caterina sono assicurate da due nutriti gruppi di fedeli che, facendo parte dei due Consigli parrocchiali, si attivano costantemente e a titolo gratuito per le loro chiese.

Don Fulgenzio è davvero grato a queste persone così attaccate al proprio campanile cristiano, ma guardando avanti ,al futuro si augura che certe posizioni di anacronistiche chiusure frazionali possano cedere il passo all’unità , alla condivisione e alla fraternità solidale della costituzione di un unico consiglio parrocchiale.

Proprio ad una rapida riflessione sul futuro è dedicata la parte conclusiva del nostro incontro.

La realtà demografica ed economico-sociale di queste due frazioni, con l’ormai prossima apertura del nuovo ospedale della Valdichiana est - commenta Don Fulgenzio - è avviata verso notevoli espansioni e sviluppi che richiederanno grande attenzione e progettazione dell’evangelizzazione e di un nuovo dimensionamento della struttura ecclesiale. Io farò quello che mi sarà possibile, ma gli anni avanzano e servono nuove energie sacerdotali. Nelle mie preghiere è costante la richiesta al Signore di inviare nuove vocazioni per la sua chiesa e di provvedere  a far sì che anche questa parte di terra cortonese possa sempre godere della fortuna di una guida sacerdotale”.

Quello di un futuro segnato da grande penuria di sacerdoti è un allarme che si ripete anche qui, dopo quello lanciato dai due parroci della Valle dell’Oreto. La  risposta non compete all’umile pellegrino laico che compie questo piccolo viaggio. A me però il dovere di  ricordare che anche  queste  terre di Burcinella e dintorni nel secolo scorso sono state patria natia di tanti frati, suore, sacerdoti apprezzatissimi come Don Aldiviero Solfanelli, Don Egidio Belelli,Don Antonio Magi  e come il noto ed indimenticabile latinista Don Roberto Lucioli,che non solo ebbi la fortuna di avere come professore, ma che, quand’era  parroco a Casale, mi amministrò il sacramento del battesimo. 

Ivo Camerini