Non c'è pace per le belle pietre serene dei ponti della provinciale che , attraversando la bella montagna cortonese, dal 1870 circa, collega Cortona e Città di Castello.
Più volte L'Etruria ha denunciato questi atti di vandalismo che delinquenti patentati portano avanti da più di vent'anni.
Solo l'allora presidente della Provincia Roberto Vasai prese a cuore il problema e fece accomodare e restaurare quattro degli oltre trenta ponti che adornano la provinciale che si snoda da Cortona giungendo, attraverso Portole e Teverina, fino a Città di Castello.
In questi ultimi dieci giorni, molto probabilmente di notte , qualche delinquente ha fatto incetta di queste storiche pietre scalpellinate negli 1870-1880 . Sembra che nel mercato nero dell'edilizia valgono molto, ma che questi ignoti delinquenti vadano a rubare patrimonio pubblico, cioè della comunità, per fare soldi è un reato vile e schifoso, che di certo non porterà fortuna a chi lo ha commesso.
Naturalmente ci auguriamo che questi ladri e trafficanti, leggendo questa denuncia de L'Etruria, si ravvedano e riportino al loro posto queste storiche pietre. Compresa quella della ottocentesca Cappellina della Cerventosa, rubata una decina di anni fa.
Nel ricordare la nostra penultima denuncia del 2020 (quando i bravi e infaticabili dipendenti provinciali, coordinati da sempre attivo e presente Romano Escati, segnarono con vernice rossa le pietre del ponte del Catino e di altri, che ladri ancora a piede libero avevano preso a rubare) facciamo appello alla Provincia, al Comune e alle Forze dell'Ordine che prendano le dovute misure atte a recuperare queste pietre che sono memoria storica della nostra montagna cortonese, a tutelare quelle restate e a restaurare i ponti sfregiati e resi pericolanti.
Per chi vuol saperne di più sulle nostre denunce su questi furti di pietroni lavorati dei ponti della provinciale, può andare a consultare la raccolta del nostro giornale dal 1998 ad oggi.
Ivo Camerini