Nelle parrocchie di San Marco di Poggioni e San Pietro a Dame il 25 aprile sarà ancora una grande festa religiosa e civile insieme. Il programma è stato definito e don Giovanni Sabet , il parroco della montagna cortonese, ce lo ha cortesemente inviato.
“Sarà una Festa del Santo Patrono San Marco molto essenziale- ci ha scritto don Giovanni Sabet- ma significativa per tutta la montagna che, in questo stupendo e ancora attivo angolo, ha oggi la maggior parte di abitanti di tutta la zona. Io sono parroco da ormai due anni e ho scelto di vivere quassù tra i monti cortonesi come un montagnino qualsiasi che si dibatte tra le mille difficoltà di un territorio molto isolato e abbandonato a sé stesso durante ben otto mesi dell’anno. L’inverno e la mancanza di punti di socialità e di aggregazione hanno penalizzato le storiche e una volta frequentatissime chiese di montagna e le hanno ridotte ad edifici che si trovano nella situazione di un sempre più marcato abbandono, perché la popolazione anziana non sempre può frequentare con assiduità e i giovani che qui abitano e mettono su famiglia ormai si contano nelle dita di una mano. Io mi divido come posso tra tutte e sette le storiche parrocchie, ma la distanza tra una chiesa e l’altra è davvero notevole. Comunque ringrazio tutti gli ultimi cristiani di questa terra, che tanto ha dato al cristianesimo e alla vecchia gloriosa diocesi di Cortona, per il supporto e l’aiuto che costantemente mi hanno dato (e mi danno) nel mio ministero pastorale. Spero tanto che nel prossimo futuro possano arrivare programmi di restauro e di ammodernamento e di sostegno alle nostre parrocchie. Confido molto nell’aiuto e nella protezione del Beato Ugolino Zefferini che, assieme a tanti altri religiosi, visse e glorificò il Signore nei secoli passati in queste terre che Dio volle arricchire di boschi e campi meravigliosi. In occasione di questa nostra festa patronale desidero ringraziare il signor Sindaco di Cortona per le attenzioni che riserva alla nostra montagna e il nuovo Vescovo Andrea per l'annunciata attenzione alle zone disagiate della nostra diocesi e quindi per l'aiuto che senz'altro rivolgerà anche alla montagna cortonese”.
La festa religiosa avrà il suo clou nella Santa Messa presieduta alle sedici dal parroco della montagna , don Giovanni Sabet e concelebrata con don Giovanni Ferrari, parroco del Duomo e vicario di Cortona, da don Ottorino Capannini e da don Santanlawas Mili, parroco di Fratta.
Don Giovanni Sabet, da me raggiunto telefonicamente, nel complimentarsi con i suoi parrocchiani per la preparazione della tradizionale festa religiosa e civile (dopo la messa ci sarà il ritrovo civico e un rinfresco a base di prodotti tipici montagnini nella sala del locale Circolo), così ci ha descritto la figura di San Marco: “Marco ricevette il battesimo da Pietro ed entrò a fare parte dei discepoli di Cristo, mettendo a loro disposizione la propria casa. Una casa che fu la prima chiesa cristiana della storia. Marco, uno dei quattro evangelisti, svolse il suo apostolato in Egitto. E lì, nella mia terra natale,la terra dei Faraoni, Marco fu vescovo di Alesandria, dove morì martire venendo barbaramente ucciso da una folla di pagani inferociti che , come si racconta nella Legenda Aurea,ne trascinarono il corpo per tutta la città”.
Chi può martedì 25 aprile 2022 , nel pomeriggio , salga a Poggioni. Gli ultimi montagnini saranno lieti di accogliere tutti come ospiti e fratelli cristiani.
Nella foto di corredo la chiesa di Poggioni e il parroco don Giovanni Sabet in un incontro con San Giovanni Paolo Secondo.
Ivo Camerini