“Lei, un esempio in vita … e dopo la vita. Un esempio poi l’intera famiglia con altre persone che hanno avuto un comportamento analogo in passato. Esemplari adesso le figlie.” Lo dice Marco Feri, direttore del dipartimento Area Critica della Asl8, parlando di Anna M.C. una donna aretina di 69 anni colpita alcuni giorni orsono da ictus e deceduta ieri nel reparto di rianimazione. Le figlie hanno dato il loro consenso all’espianto di organi e tessuti. Questa notte, con un intervento durato quasi nove ore, un team di esperti provenienti da Siena ha proceduto all’ospedale San Donato di Arezzo all’espianto del fegato, dei due reni, di parti di cute e di tessuto osseo.
ATTO DI GRANDE GENEROSITA’
“Mentre esprimo il cordoglio alla famiglia – dichiara ancora Feri - voglio ringraziare di cuore per la generosità e lucidità con cui le figlie, pur in un momento così drammatico, hanno compiuto questa scelta che consentirà ad altre persone di vedere migliorata la loro qualità della vita, finora colpita da gravi patologie”.
Anna risiedeva ad Arezzo. Un ictus l’ha portata alcuni giorni fa al ricovero in rianimazione e ieri mattina è stata dichiarata la morte cerebrale. Immediatamente è stata istituita l’apposita Commissione di accertamento della morte. E’ stato allora che ai familiari è stata fatta la domanda: “intendete donare i suoi organi e i suoi tessuti?”.
L’argomento non era mai stato affrontato direttamente in vita e in famiglia. Ma il marito della donna (recentemente scomparso) era favorevole, così altri partenti prima che avevano già donato gli organi. Quindi le figlie hanno acconsentito.
PARLARNE IN FAMIGLIA QUANDO SI E’ IN SALUTE
“Io rivolgo un appello alle famiglie: parlate di questo tema in casa quando siete in salute. Potete lasciare scritta la vostra volontà, ma è sufficiente anche lasciarlo detto ai propri cari. Anche per alleviare loro dalla fatica di scegliere in un momento di dolore come la sopraggiunta morte. Molto spesso, quando chiediamo se c’è il consenso alla donazione – sottolinea Feri – ci sentiamo rispondere “io sarei d’accordo, ma non ne abbiamo mai parlato e nell’incertezza anche se siamo dispiaciuti, dobbiamo dire di no”. Ecco, io invito davvero le famiglie a riflettere su questo che è un grande argomento che coinvolge scelte etiche, sociali e che sono legate alla volontà di compiere o meno un gesto così generoso”.
L’ESPIANTO DI STANOTTE
Nove ore è durato l’intervento. Il fegato è stato portato a Pisa e questa mattina è stato eseguito il trapianto.
I reni sono andati a Siena e anche qui il trapianto è avvenuto nella mattinata alle Scotte.
La cute è andata al policlinico Le Scotte e i tessuti ossei sono stati portati al policlinico di Careggi. In questi ultimi due casi i tessuti saranno trattati ed utilizzati in futuri interventi.