La lotta alla mafia raccontata dalla viva voce di chi, ogni giorno, si misura con il principale nemico dello Stato ma cerca di rimanere ancorato ad una vita per quanto possibile normale.
E’ l’opportunità che i Licei Poliziani di Montepulciano e la Fondazione Balestrieri di Cetona, con il patrocinio del Comune di Montepulciano, offrono non solo agli studenti delle scuole superiori ma anche all’intera comunità.
Sabato 14 novembre, alle 10.00, al Teatro Poliziano di Montepulciano, si terrà infatti un incontro con la giovane magistrato Marzia Sabella, l’unica donna che ha lavorato alla cattura di Bernardo Provenzano e che è stata poi impegnata nella caccia al latitante Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino di Cosa Nostra, autrice, con la giornalista del Sole 24 Ore Serena Uccello, del libro “Nostro Onore. Una donna magistrato contro la mafia”.
Al dibattito parteciperà anche l’On. Rosy Bindi, dal 2013 Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia (di cui, dopo 20 anni di attività alla Procura di Palermo, la Sabella è oggi consulente) insieme ai rappresentanti delle Istituzioni locali.
Saranno presenti gli studenti delle classi IV e V dei Licei Poliziani e delle classi V dell’I.I.S. Valdichiana Redi-Caselli.
Sotto la lente d’ingrandimento ci sarà proprio l’immagine del magistrato anti-mafia che, nell’immaginario collettivo, creato anche da cronache un po’ frettolose, oscilla tra la figura dell’eroe e quella dell’obiettivo già inquadrato “nel mirino” della criminalità.
Si tratta in entrambi i casi di enfatizzazioni: l’equilibrio sta nella misura della normalità. I magistrati sono quindi persone “normali” anche quando vivono situazioni eccezionali come la cattura di un latitante del calibro di Bernardo Provenzano. Nel suo libro, pubblicato da Einaudi, Marzia Sabella si dedica proprio al racconto del magistrato anti-eroe. E’ il titolo fa riferimento all’onore di chi amministra le leggi opposto al falso onore dei mafiosi: perché, l'onore, quello vero, è dato dalla “sacralità del Codice e di chi, di quel Codice, difende le ragioni”.
Con una narrazione priva di enfasi e che sa cedere all'ironia, “Nostro Onore” conduce nella realtà della mafia siciliana e, al contempo, nel quotidiano di chi lotta contro di essa dal “palazzaccio” di piazza Vittorio Emanuele Orlando.
“Attraverso uno scorcio dei miei anni alla procura di Palermo – scrive Sabella –, carenti di prodigi e dunque, comuni, ho voluto provare, con un taglio giocoso e un linguaggio corrente, a ricomporre la normalità. A restituire, a chi non la conosce, la storia ordinaria, e però straordinaria, di una somiglianza, di una vicinanza, di una relazione. Del magistrato con il popolo in nome del quale applica la legge”.
L’evento, come detto, è aperto alla partecipazione del pubblico; tramite la Sig.ra Aude Bezat Coradini, della Fondazione Balestrieri, un nuovo incontro con Marzia Sabella è programmato per sabato pomeriggio alle 17.30 a Cetona, dove saranno ugualmente presenti alcuni studenti del liceo.